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Guardami con i miei occhi – Ciro Grillo e l’accusa di stupro

Stupro

Non ci sono parole per descrivere quello che prova oggi Beppe Grillo, un padre disperato che vede il figlio Ciro accusato di stupro di gruppo. Tuttavia, non possiamo permetterci di lasciar correre certe frasi, anche se dettate dalla disperazione. Dire che una ragazza finge uno stupro perché lo denuncia solo otto giorni dopo è una cosa che non si può accettare. Non oggi.


Guarda con i miei occhi il giorno dopo, mentre cerco di autoconvincermi che non è successo niente e lotto con il bisogno di dirlo a mia mamma e la paura pietrificante di quello che succederebbe dopo. Cerco di distrarmi rimandando il problema, vado a fare solo cose che mi piacciono, e quello che più cerco di far affogare nella mia mente, trova sempre un modo per emergere.

Guarda con i miei occhi questo orrendo presentimento che mi segue al bar, in spiaggia, al cinema, a casa. Non mi lascia stare, appiccicato a me come la resina con una zanzara, e mi dice che non avrei dovuto lasciarmi andare così, che non avrei dovuto indossare quel pantaloncino, che forse ero provocante. Guarda con i miei occhi la sera in cui mia madre mi richiede per quale motivo non mangio e ho le lacrime agli occhi, e guarda come appaiono anche sui suoi insieme a quello sguardo di disgusto e disperata empatia.

E ora guarda come cerca di costringermi a denunciare e come mi viene un attacco di panico, perché lui è ricco, lui è figlio di uno che conta, e nel video ridevo.

Sono davvero pronta ad affrontare quello che viene dopo? Le opinioni di chi non sa niente, la sua difesa, le mie accuse, paura di perdere -e aver fatto tutto questo per niente-  e paura di vincere -e accettare che è stato reale?

Guarda con i miei occhi come cerco di mettere da parte questo coacervo di ombra per giorni. Giorni in cui non mi riconosco neanche più, perché nel tentativo di rimpiazzare le mie emozioni, ho finito per rimpiazzare me stessa, con una me plastificata.

Ora, guarda come, dopo una settimana, capisco che se voglio che un giorno questo mondo schifoso cambi, devo accettare che per quanto male possa farmi, lo devo fare.

Guardalo con i miei occhi, immaginati di essere me. Dopo due anni. E vedere che suo padre, un personaggio influente in politica, è là a parlare di quanto ci stavamo divertendo io e voi ragazzi “col pisello di fuori”. Immaginati di sentire chi dice che ci ho messo troppo a denunciare. Quindi devo essermelo inventato.

Guardalo con i miei occhi, e chiediti se è giusto reputare vera o falsa una violenza in base al tempo che una ragazza impiega per tirarla fuori, osservarla, e trarne forza invece che profondissima paura.

Guardalo con i miei occhi, e chiediti una cosa: se fosse successo a te, cosa avresti avuto la forza di fare?

Elettra Dòmini

(In copertina Free-Photos da Pixabay)


Per approfondire: Ciro Grillo e Alberto Genovese – Due accusati fuori dal comune (un articolo di Sara Bichicchi).


Guardami con i miei occhi – Ciro Grillo è l’accusa di stupro è un articolo di Voci, una rubrica a cura di Elettra Dòmini.

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Sull'autore

Vivo nella bellezza delle mie passioni, consapevole che un giorno, quando sarò una grande scrittrice, una ricercatrice di successo, o una professoressa di linguistica in università, tutto quello che mi ha permesso di diventare l'adulta che voglio diventare, lo avrò scelto da sola. Contenta. Ed entusiasta.
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