Quante volte vi è capitato di non sapere quale film o quale serie TV guardare? Ogni sabato pomeriggio, su Giovani Reporter, ci penserà Alessandro Leo a darvi un consiglio. Non dovrete fare altro che mettervi comodi, versarvi un bicchiere della vostra bevanda preferita, prendere qualcosa da mangiare e dare un’occhiata all’ultimo articolo di AperiCinema.
[Non contiene spoiler]
Che questo Cluedo cinematografico abbia inizio
Care amiche e cari amici di AperiCinema, ebbene sì, sono tornato. In caso ve lo foste chiesto, no, non ero ai Caraibi a mangiare astice e bere Daiquiri, anche perché ci tengo così tanto a voi che, sicuramente, avrei trovato il tempo per prendere un aperitivo insieme. Vabbè, forse no.
Comunque. Ne sono successe di cose in queste due settimane: le italiane sono uscite tutte dalla Champions; Papa Francesco è volato in Iraq; Joe e Vladimir hanno iniziato a “mandarsi frecciatine amore perché l’arco ce l’hanno loro un bacio illuse un bacio” ma, soprattutto, sono finalmente uscite le nomination agli Oscar 2021. Colgo l’occasione per fare un grande in bocca al lupo alle produzioni di Pinocchio e La vita davanti a sé e, in particolare, agli artisti in corsa per i premi. Sono due film che ho apprezzato molto, speriamo in un tre su tre ma già esserci è un grand’onore.
E, a proposito di Academy, facciamo un salto nel passato, tornando per un attimo alla Cerimonia del 2020. Al Dolby Theatre Parasite ha appena vinto l’Oscar per la Migliore Sceneggiatura Originale e, come sempre, altri quattro film devono accontentarsi “solo” della nomination. Tra questi c’è il mio consiglio di oggi: Cena con delitto – Knives Out, scritto e diretto dal grande Rian Johnson, coproduttore insieme a Ram Bergman.
Un film che attira lo spettatore già dalla locandina: un lavoro estetico ai limiti della perfezione grazie ai colori degli abiti e della scenografia che rendono armoniosa la coralità dell’immagine. E una frase:
Nulla unisce una famiglia come un omicidio.
Cosa ci fanno nove parenti, un’infermiera e una domestica davanti a due poliziotti e un investigatore privato? Che questo Cluedo cinematografico abbia inizio.
Game of Thrones
Come qualsiasi partita a Cluedo che si rispetti, Cena con delitto – Knives Out inizia con la morte di uno dei protagonisti: Harlan Thrombey, famoso scrittore di gialli che in svariati decenni di carriera ha pubblicato libri di successo, fondato una casa editrice e accumulato un discreto patrimonio.
Quando la domestica lo trova morto e la polizia fa le prime valutazioni, la scena sembra quella di un suicidio: gola tagliata, coltello per terra e schizzi di sangue regolari; e allora perché parliamo di omicidio?
Per tre motivi: l’assenza di un vero e proprio movente, l’eredità di Thrombey e, soprattutto, una busta anonima recapitata all’investigatore privato Benoît Blanc, contenente del denaro e la richiesta di indagare sul caso. Nella villa cominciano gli interrogatori e, effettivamente, le cose si fanno misteriose.
Il luogo dove vengono ascoltate le versioni dei sospettati è il salone, dove è presente un grande trono decorato con decine di coltelli, una bella citazione al Game oh Thrones, “il gioco dei troni”, metafora della bramosia dei parenti, non solo riguardo l’eredità, ma anche nel quotidiano: ognuno di loro, infatti, finché l’uomo era vivo, dipendeva economicamente da lui. Il giorno della morte, però, Harlan aveva preso delle decisioni tragiche per i portafogli dei suoi parenti. E non è tutto…
Non dico altro per non spoilerarvi nulla. Ciò che posso dirvi è che questi interrogatori apriranno ad una serie di indagini che porteranno a scoprire il colpevole del delitto, che finirà per confessare.
E quindi Ale? Tutto qui? No. Il colpevole verrà smascherato a metà film, nell’altra verremo sorpresi da un colpo di scena dopo l’altro, fino ad arrivare alla conclusione della vicenda, totalmente inaspettata.
My house, my rules, my coffee
Un bel film.
Una bella trama che riesce ad essere contorta senza sfociare nell’incomprensibile e con una caratterizzazione dei personaggi talmente buona da permettere agli interpreti di creare un’armonia rara tra i loro personaggi; interpreti che, ovviamente, ci hanno messo anche del loro nella creazione di questa armonia e che hanno svolto un lavoro attoriale straordinario ma da Christopher Plummer, Daniel Craig, Chris Evans, Jamie Lee Curtis, Michael Shannon e dal resto del cast stellare di questo film non potevamo aspettarci altro.
Prima di continuare vorrei dedicare un pensiero a Christopher Plummer che ci ha lasciato poco più di un mese fa; ciao Christopher e grazie per tutto ciò che hai donato al mondo del cinema. Oltre alla recitazione di tutti gli attori ho apprezzato la regia di Rian Johnson, uno stile molto vicino al mio gusto personale, con inquadrature simmetriche e un uso molto intelligente dello spazio scenico. Mi è piaciuta molto la fotografia come anche la sceneggiatura, nonostante abbia trovato alcuni dialoghi banali. Un lavoro spettacolare è stato fatto nella scenografia e nei costumi; la cura estetica presente nella locandina di cui abbiamo parlato all’inizio è una componente che permane anche durante tutti i 131 minuti di film.
Non è facile dare vita ad una produzione cinematografica basata su una sceneggiatura di stampo quasi totalmente teatrale perché si rischia di sfociare nella noia, nella ripetitività e nella staticità ma Cena con delitto – Knives Out supera serenamente quest’ostacolo e non c’è un istante in cui ci annoia, si ripete o perde di dinamicità.
Una scorrevolezza rara per un film di questo tipo. Un insieme di momenti che portano alla verità e, se starete molto attenti, riuscirete a capire ancora prima dei protagonisti chi è l’assassino. Questo è un film bello da vedere con qualcuno e provare a fare a gara a chi indovina prima il colpevole; anzi fate proprio così coi vostri conviventi e chi vince offre un aperitivo a me.
Io cosa c’entro?
Beh: “Mia rubrica, mie regole, mio aperitivo”.
Alessandro Leo
(In copertina e nel testo immagini tratte dal film Cena con delitto – Knives Out, disponibile su Amazon Prime Video)
Cena con delitto – Knives Out è l’undicesimo articolo della rubrica settimanale di Alessandro Leo AperiCinema.