Cronaca

Maturità 2021 – Una strada già percorsa?

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La prima fase dell’emergenza coronavirus ha duramente colpito il sistema scolastico mostrandone le maggiori criticità tra cui una delle questioni più spinose sull’agenda dell’allora ministro Azzolina: lo svolgimento della maturità.


Il contesto del tutto eccezionale ha creato, senza dubbio, molta confusione tra studenti e insegnanti in costante attesa di notizie che chiarissero il da farsi. Il valore stesso della prova è stato messo in discussione, poiché ritenuta da molti un peso che, in un momento così teso per l’intero paese, pareva superfluo.

Già prima della pandemia non mancavano opinioni contrarie al mantenimento di una prova che, il più delle volte, si configurava come una formalità e che, allo stesso tempo, costava (e costa tutt’ora) tempo e denaro.

Costretti a cambiare

Nei primi mesi della pandemia la scuola fece parlare di sé come non faceva da anni. La sua chiusura, del luogo simbolo di cultura, educazione e socialità con il suo costante via vai di ragazzi, sorprese tutti e riformulare l’esame di Stato si è rivelata un’impresa ardua.

Seppure con ampio ritardo, come ricorderanno gli studenti coinvolti, lo svolgimento dell’esame venne chiarito a tutti: un maxi-orale di 60 minuti composto da:

  • un elaborato sulle discipline d’indirizzo precedentemente concordato con l’insegnante;
  • l’analisi di un testo di letteratura trattato durante l’anno;
  • del materiale assegnato dalla commissione;
  • un’esposizione multimediale relativa all’esperienza di PCTO (quella che all’inizio venne definita come alternanza scuola-lavoro).

Si optò per una commissione interna a eccezione del Presidente.

L’ombra delle prove scritte, che fino all’ultimo continuò ad aleggiare, si dissolse in fretta per la gioia di migliaia di adolescenti.

Questo provvedimento, però, non bastò a evitare polemiche e accuse rivolte alla ministra dell’Istruzione, ritenuta incapace di far fronte a una realtà che, a dirla tutta, mai era stata affrontata nella storia della Repubblica.

Maxi-orale, atto secondo

Dal 13 febbraio di quest’anno il dicastero di viale Trastevere è occupato dal professor Patrizio Bianchi, eletto successore della tanto discussa Azzolina in seguito al cambio di Governo.

Cosa cambia per la maturità 2021? Sostanzialmente nulla. Stesse modalità con la speranza di non creare ulteriore caos intorno a un evento chiave della scuola italiana, carico di simboli e che chiude un ciclo durato tredici anni.

Allo stato attuale, la situazione sanitaria non pare migliorata di molto, con molte regioni che tornano a imporre nuove chiusure e zone rosse. Come prevedibile, per la seconda volta, gli studenti si diplomeranno con un esame definito “soft”.

Si inizia il 16 giugno alle ore 8:30 e la valutazione finale prenderà in considerazione l’intero curriculum scolastico degli alunni. L’orale in sé varrà 40 punti, mentre il credito complessivo ammonterà a un massimo di 60 punti, di cui fino a 18 per la classe terza, fino a un massimo di 20 per la classe successiva e fino a 22 per l’ultimo anno. La lode sarà, invece, a completa discrezione della commissione.

Sopra foto di Pexels da Pixabay.

Il nuovo esame di Stato

L’elaborato, seguendo il modello dell’anno scorso, varierà in base all’indirizzo scolastico: latino e greco per il liceo classico, matematica e fisica per il liceo scientifico, discipline pittoriche per il liceo artistico con indirizzo grafico-pittorico, lingua straniera 1 e lingua straniera 3 per il liceo linguistico e così via. La forma varierà in base alle caratteristiche dei vari indirizzi e alle scelte dello studente esaminato.

Il termine entro il quale i consigli di classe dovranno assegnare a ciascuno studente l’argomento dell’elaborato è fissato per il 30 aprile e dovrà essere consegnato entro il 31 maggio. In questo arco di tempo gli alunni avranno la possibilità di confrontarsi con il docente.

Come l’esperienza 2020 ha dimostrato, anche in questo caso, la prova di maturità si protrarrà per diversi giorni: il limite massimo di candidati chiamati a sostenere l’esame è stato imposto a cinque al giorno.

Le prove invalsi, pur tenendosi comunque, non saranno un requisito d’accesso.

È doveroso segnalare che molti insegnanti si sono dichiarati favorevoli al mantenimento di questo format anche una volta terminata l’emergenza.

La maturità potrebbe non tornare mai più alla sua forma tradizionale alleggerendo di molto l’ansia degli studenti e il carico di lavoro dei professori.

Jon Mucogllava

(In copertina Siora Photography da Unsplash)


Per approfondire, le nuove opportunità della Didattica a Distanza, a cura di Clarice Agostini:

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