Un fantasy dai tratti inquietanti, un vero e proprio romanzo di formazione, sulla scoperta di sé stessi. Un racconto che parla di crescita e della paura che accompagna tutti noi in questo viaggio.
Classico e un po’ sconosciuto
La saga di Terramare di Ursula K. Le Guin, il cui primo volume è Il mago, è considerata dagli appassionati un capolavoro del fantasy contemporaneo. Purtroppo, resta un libro meno conosciuto, almeno in Italia, rispetto al Signore degli Anelli e alle Cronache di Narnia. Forse il nome vi avrà richiamato alla mente un’altra opera: il film I racconti di Terramare dello Studio Ghibli. Ecco, dimenticatelo.
Il mago esce nel 1968, e poco dopo è seguito da Le tombe di Atuan (1971) e da Il signore dei draghi (1972), e insieme formano una sorta di trilogia a sé stante nel mondo di storie dell’universo di Terramare. La saga di Terramare è un epic fantasy, dei cui stilemi abbiamo già parlato nell’articolo sul Priorato dell’Albero delle Arance, ma a differenza di altre saghe appartenenti a questo genere, l’entità maligna con cui si confrontano i protagonisti non è sempre la stessa, varia da un romanzo all’altro.
Il mondo di Terramare e il potere delle parole
Terramare, luogo in cui è ambientata la nostra storia, è un enorme insieme di arcipelaghi, circondato da oceani in gran parte inesplorati. Il lettore è portato ad esplorare questo mondo incredibile a bordo della barca di Ged, il protagonista, sospinta dolcemente dal Vento del Mondo.
È incredibilmente facile immergersi nel mondo creato dalla Le Guin, attraversato dagli Antichi Poteri della Terra, carico di magia. In questo mondo le parole hanno un’incredibile importanza: conoscere il vero nome di un essere vivente significa poterlo controllare. Vi suona forse familiare? Beh, sappiate che Eragon e altri romanzi sul genere hanno tratto ispirazione proprio da questa saga.
Leggere per crescere: la lotta contro la paura
La nostra storia ha inizio sull’isola di Gont, dove un giovane pastore salva la sua gente da un gruppo di invasori barbari invocando una nebbia magica che nasconde alla loro vista il villaggio. La notizia del suo gesto si diffonde sull’isola e raggiunge Ogion il Taciturno, un potente mago, che decide di prendere il ragazzo come apprendista. Nel passaggio all’età adulta è tradizione che ad un giovane venga assegnato un nuovo nome e sarà proprio il maestro a dare all’allievo il nome Ged. Ogion porta con sé Ged in un lungo viaggio fino alla propria casa, cercando di insegnare al giovane la pazienza.
Una sera Ged, frustrato, desideroso di apprendere potenti magie e assetato di conoscenza, inizia a sfogliare uno dei libri del maestro e quasi evoca un potere oscuro. Ogion riesce a scacciare l’ombra ma il giovane mago, convinto che il maestro non gli insegni abbastanza, decide di recarsi alla scuola di magia di Roke. Giunto sull’isola sotto il nome di Sparviero, avendo compreso di essere incredibilmente potente, diverrà superbo e evocherà l’ombra, che inizierà a tormentarlo poiché conosce il suo vero nome.
L’ombra di Ged altro non è che la rappresentazione delle paure e delle insicurezze che accompagna tutti noi nel periodo della crescita, paure che possono essere affrontate solo maturando, comprendendo i propri errori e acquisendo consapevolezza di noi stessi.
Matilde Boni
Per approfondire La saga di Terramare:
Link al sito ufficiale di Mondadori.
La saga di Terramare è il terzo articolo della rubrica Mondi Fantastici di Matilde Boni.