Politica

Governo Draghi – Chi sono i ministri incaricati?

Governo Draghi

La politica italiana è arrivata all’ultimo giro di valzer per quanto riguarda la crisi di governo. Venerdì Mario Draghi ha sciolto la riserva e ha presentato la lista dei nomi dei nuovi ministri. In settimana si presenterà in Parlamento e chiederà la fiducia ai partiti.


Poteva andare peggio

Dopo la presentazione della lista dei nomi dei nuovi ministri in molti si sono lamentati. Va chiarita una cosa: si tratta di Governo tecnico ed è normale che non renda tutti contenti. Volendo fare un esempio, è come quando compi gli anni subito dopo Natale: per quanto belli siano regali, ti beccherai sempre un bagnoschiuma Tesori d’Oriente. Ed è così che nomi come Gelmini e Brunetta fanno storcere il naso a chi ricorda le occupazioni nei licei (correvano gli anni 2009-2010 circa, messaggi su MSN e un governo Berlusconi).

La competenza di Marta Cartabia viene messa in dubbio di fronte alle dichiarazioni poco apprezzate dalla comunità LGBT+ e il Ministero dello Sport sparisce proprio nell’anno delle Olimpiadi, dei Mondiali di Sci e a cinque anni dalle Olimpiadi 2026 in Italia. Nella squadra dei 23 ministri, di cui 8 tecnici, ci sono elementi di novità e altri di continuità rispetto al Conte bis. Le novità sicuramente sono i due nuovi ministeri: della Transizione Ecologica e della Transizione Digitale; e già sembra di essere usciti dal Medioevo della politica italiana, anche solo con l’intenzione di far entrare negli impegni del Paese due aspetti fondamentali per lo sviluppo. Un tratto invece molto caro alla tradizione politica è la scarsa rappresentazione femminile: 8 ministre su 23. Di questo non ci sorprendiamo troppo, alcuni partiti hanno infatti dichiarato di aver provato ad inserire delle donne. Purtroppo, senza successo.

Vecchi nomi e grandi speranze

Dal Governo Draghi ci si aspetta molto sia in politica interna che estera. Il nome di Draghi è stato usato in tutte le possibili invocazioni ad un governo degno e responsabile per affrontare la pandemia. Esprimere un giudizio sui nuovi ministri non è semplice né sarebbe troppo corretto. Conoscerne la storia aiuta a capire verso quali direzioni si muoveranno equali aspetti saranno da monitorare ma è effettivamente impossibile giudicare a priori il loro operato.

Alcuni nomi li conosciamo: Luigi di Maio è ancora Ministro degli Esteri; Luciana Lamorgese ha conservato il Ministero dell’Interno; Dario Franceschini è stato confermato Ministro della Cultura; Il Ministero della Famiglia e delle Pari Opportunità è rimasto a Elena Bonetti; il Ministero della Salute è stato riconfermato a Roberto Speranza così anche il Ministero della Difesa a Lorenzo Guerini.

Uno scambio di ministero è invece accaduto a Stefano Patuanelli, Ministro dello dello Sviluppo Economico nel Conte bis e ora al Ministero dell’Agricoltura. Un altro nome conosciuto è quello di Vittorio Colao, ex dirigente Vodafone, nominato nel Conte bis per guidare la task force della ricostruzione economica nella “Fase due” e ora Ministro della Transizione Digitale. Meno conosciuto ma in carica dal 2019 è Federico d’Incà, il ministro per i rapporti con il Parlamento.

Volti non così nuovi

Le new entry nel Governo Draghi sono equamente distribuite tra volti davvero sconosciuti ai più e altri che viaggiano nella memoria (corta) degli italiani. L’equilibrio dei nomi politici e dei tecnici fanno presagire il destino del Governo: un impegno a risolvere le questioni più impellenti, amministrare i fondi europei e lasciare i drammi politici alla prossima legislatura.

  • Marta Cartabia non è proprio un nome nuovo, è stata infatti è una nota giurista e costituzionalista: dal 2019 al 2020 è stata la prima donna presidente della Corte Costituzionale.
  • Al Ministero dell’Economia siede Daniele Franco, ex Ragioniere Generale dello Stato, ex numero uno di Bankitalia e presidente dell’Istituto della vigilanza per le assicurazioni.
  • Giancarlo Giorgetti, Ministero dello Sviluppo Economico è un pezzo forte della Lega: vicesegretario federale del partito. Durante il Conte I ricopre diverse cariche tra cui segretario del Consiglio dei ministri con delega allo Sport in cui si occupa anche del tema spinoso delle scommesse.
  • Il fisico Roberto Cingolani è a capo del neonato Ministero della Transizione Ecologica. Ex direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia e responsabile dell’innovazione tecnologica per Leonardo S.p.A., una società partecipata anche dallo Stato.
  • Lavoro e politiche sociali sono toccate al vice segretario del PD Andrea Orlando, che ha già ricoperto i ruoli di Ministro della Giustizia e Ministro dell’Ambiente.
  • Patrizio Bianchi, nuovo Ministro dell’Istruzione e uomo accademico, è stato rettore all’Università di Ferrara e ha ricoperto la carica di assessore alle politiche europee per lo sviluppo, la scuola, la formazione, la ricerca, l’università e il lavoro in Emilia-Romagna per due mandati.
  • Mariastella Gelmini non ha bisogno di presentazioni: a renderla nota è stata la carica di Ministro dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca tra il 2008 e il 2011. Ora sarà Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie.
  • Renato Brunetta è uno dei big voluti da Forza Italia. Politico ed economista, torna a ricoprire la carica di Ministro per la Pubblica Amministrazione, come fece già dal 2008 al 2011.
  • Ex sottosegretario al Ministero dell’Economia e vice ministro dell’Economia e delle Finanze nel Conte I: Massimo Garavaglia non è noto ai più ma dovrà occuparsi del Turismo, un settore gravemente in crisi.
  • Enrico Giovannini sarà Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Economista, co-fondatore dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile ed ex ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali nel governo Letta.
  • L’ex Ministro per la pubblica amministrazione del Conte bis, Fabiana Dadone, sarà il nuovo Ministro per le Politiche Giovanili.
  • Erika Stefani sarà Ministro per le Disabilità dopo aver ricoperto, nel Conte I, il Ministero per gli Affari Regionali e le Autonomie.

Sofia Bettari

(In copertina Mario Draghi alla cerimonia di insediamento del governo Draghi)

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