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Il ritorno di re Federer

Federer

Dopo il brutto infortunio del 2020, ora Re Roger è pronto a dare battaglia in Qatar. Ripercorriamo insieme la storia di uno dei più grandi fenomeni del tennis mondiale.


Dopo un’attesa durata ben tredici mesi, Roger Federer ha finalmente annunciato il suo ritorno sui campi da tennis. Intervistato dall’emittente svizzera SRF, il tennista elvetico ha confermato la sua presenza al torneo ATP 250 di Doha, al via il prossimo 8 marzo. L’ultima partita ufficiale giocata da Federer prima dello stop risale al gennaio del 2020, quando perse contro Novak Đoković in semifinale agli Australian Open.

Un anno difficile

Il 2020 è stato un anno molto complesso per Roger: dopo la partecipazione al primo Slam dell’anno in Australia, Federer si allontana dalle competizioni a causa di un infortunio al ginocchio. Verso la fine di febbraio si opera per la prima volta la ginocchio destro, decidendo così di cancellare parte della programmazione stagionale. Con l’arrivo della pandemia di Covid-19, Roger pianifica con il suo team di prorogare la pausa. A causa degli scarsi risultati ottenuti con il primo intervento, in giugno arriva una seconda operazione.

Grazie alla decisione dell’ATP di congelare le classifiche mondiali e alla sospensione di tutte le competizioni durante l’espansione globale della pandemia, lo svizzero mantiene lo stesso la sua posizione in top ten. L’elvetico torna ad allenarsi solo a novembre, ponendosi come obiettivo primario di tornare per l’Open d’Australia del 2021. Dopo un’iniziale conferma della sua presenza, arriva un nuovo rinvio che ha tenuto col fiato sospeso tutti i fan, fino all’ufficialità della sua partecipazione a Doha.

Una carriera gloriosa

La prima vittoria di Federer in un torneo valido per la classifica ATP è datata 4 febbraio 2001, quando conquistò il torneo di Milano. Da quel momento in avanti, lo svizzero ha inanellato una serie di successi in tutti i tornei maggiori che gli è valsa l’appellativo di swiss maestro. Grazie alla sua classe unica e a colpi di genio ineguagliabili, nel corso della sua lunghissima carriera Roger ha portato a casa ben 103 titoli (il record non lontano di 109 trofei appartiene a Jimmy Connors). Attualmente numero 5 della classifica mondiale, detiene il record di settimane (310) al vertice del ranking, di cui ben 237 consecutive (record assoluto).

Al pari del suo eterno rivale Rafael Nadal, possiede in bacheca ben 20 titoli del grande Slam in singolare. In particolare, ricordiamo 8 titoli vinti a Wimbledon (in 12 finali disputate), torneo da tutti considerato il più prestigioso. Roger è inoltre l’unico giocatore nella storia del tennis ad aver vinto in tre anni differenti (2004, 2006 e 2007) 3 dei 4 trofei Slam in palio ogni anno. Da Wimbledon 2005 allo US Open 2007 ha disputato ben 10 finali Slam consecutive (record). Questi sono solo alcuni dei primati che hanno portato moltissimi suoi colleghi a definire Federer il tennista più grande di tutti i tempi (G.O.A.T. cioè gratest of all times).

Lo straordinario comeback del 2017

Federer ha avuto una carriera molto lunga e relativamente continua. In rare occasioni è stato vittima di infortuni seri, che l’hanno tenuto lontano dai campi per molto tempo. Il primo lungo stop, causato da un problema al ginocchio sinistro, risale al 2016 (primo anno dal lontano 2001 in cui Roger non ha trionfato in nessun torneo). Molti credevano che la carriera dell’elvetico fosse giunta al suo epilogo, visti anche i 35 anni compiuti (l’ultimo titolo del grande Slam risaliva a Wimbledon 2012).

Roger torna in campo agli Australian Open 2017, dovendo affrontare un tabellone molto difficile a causa della sua uscita dalla top ten del ranking. Contro ogni pronostico, lo svizzero raggiunge la finale dopo un’estenuante semifinale vinta contro il connazionale Stanislas Wawrinka. L’ultimo atto lo vede fronteggiare Rafa Nadal. I due fuoriclasse danno vita a una delle partite più emozionanti degli ultimi 10 anni. Roger si impone al quinto set con il punteggio di 6-4 3-6 6-1 3-6 6-3, sotto gli occhi increduli dei suoi tifosi.

Sempre nel 2017 Roger vince il suo ottavo Wimbledon, diventando così l’unico giocatore nella storia ad aver conquistato tanti titoli sull’erba londinese. All’inizio del 2018 arriva il ventesimo titolo dello Slam sempre in Australia, con la vittoria in finale sul croato Marin Čilić. A febbraio vince il torneo di Rotterdam, torna numero uno del ranking ATP a distanza di oltre cinque anni e diviene il più anziano numero uno dell’era Open. Verrà poi premiato come miglior sportivo dell’anno e per il miglior ritorno dell’anno ai Laureus World Sport Awards.

La storia continua

Nel corso di oltre vent’anni di carriera Federer ha abituato tutti i suoi seguaci a stupirsi per le sue imprese sportive. Nonostante sia sulla soglia dei quarant’anni, tutti gli amanti del tennis sperano che anche questa volta possa tornare al più presto ad esprimere i suoi migliori colpi da maestro. Nelle ultime dichiarazioni da lui rilasciate, l’elvetico ha lasciato intendere che l’obiettivo principale per il 2021 sia quello di raggiungere l’apice della forma per la stagione sull’erba, le olimpiadi e lo Us Open. Non sembra dunque in nessun modo rassegnato ad appendere la racchetta al chiodo.

Chi ama davvero questo sport non può far altro che augurare il meglio a Roger. Ormai è chiaro a tutti che questo sarà uno degli ultimi anni della sua meravigliosa carriera. Dovremo abituarci a vederlo partecipare solo ai tornei più importanti. Da qui in avanti, per evitare di stressare eccessivamente il suo fisico, lo svizzero sfoltirà sicuramente il suo calendario stagionale. D’ora in poi, ogni volta che scenderà in campo, tutto il mondo del tennis contemplerà con maggiore attenzione le sue prodezze agonistiche, sperando che la magia di Roger possa continuare a stregare i campi di tutto il mondo ancora per molto tempo.

Diego Bottoni

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