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AperiCinema – “Lupin”, sulle orme di Arsenio

Lupin 1

Quante volte vi è capitato di non sapere quale film o quale serie TV guardare? Ogni sabato pomeriggio, su Giovani Reporter, ci penserà Alessandro Leo a darvi un consiglio. Non dovrete fare altro che mettervi comodi, versarvi un bicchiere della vostra bevanda preferita, prendere qualcosa da mangiare e dare un’occhiata all’ultimo articolo di AperiCinema.
[Non contiene spoiler]

Lupin, il ladro gentiluomo

Corre l’anno 1905. Albert Einstein in quattro pubblicazioni rivoluziona la fisica moderna; l’aeroplano Wright Flyer III dei fratelli Wright compie il primo volo della storia di un aeromobile più pesante dell’aria; il Giappone vince la guerra russo-giapponese; e viene fondata la città di Las Vegas.

Corre l’anno 1905 e l’editore francese Pierre Lafitte chiede al suo amico scrittore Maurice Leblanc di creare un personaggio “molto francese” che si possa contrapporre al britannico Sherlock Holmes, di Arthur Conan Doyle. Leblanc, ispirandosi alla figura di Alexandre Marius Jacob e all’investigatore di Baker Street, dà vita ad un maestro del furto e del travestimento con grandi abilità di prestidigitazione, arti marziali e seduzione; un genio della pianificazione e della logica con grandi senso dell’umorismo e amore per il lusso. Un ladro gentiluomo. È il 15 luglio 1905 e Arsenio Lupin si presenta al mondo.

Chiudiamo gli occhi, li riapriamo e siamo seduti in un salone del Louvre, più di un secolo dopo quello storico 15 luglio 1905. Attorno a noi le persone più facoltose di Parigi e non solo, pronte a intervenire in un’asta a cui sono invitati speciali; nel taschino della giacca o nella borsa hanno le loro pesantissime carte di credito che non vedono l’ora di usare per pagare, da vincitori, il protagonista della serata: un prezioso collier di diamanti e perle un tempo appartenuto a Maria Antonietta e attualmente di proprietà della ricca famiglia Pellegrini (mi raccomando, con l’accento sulla “i” finale).

Dopo che “un invitato misterioso” riesce ad aggiudicarselo, all’improvviso, il collier scompare: è stato rubato. La polizia inizia le indagini e capisce che il furto nasce da piano perfetto sotto tutti i punti di vista, un piano che ladri normali non sarebbero mai riusciti ad organizzare. Arsenio Lupin è tornato.

Sulle orme di Arsenio

Se siete qui con me a fare aperitivo, a meno che io non vi stia splendidamente simpatico, quasi sicuramente non avete ancora visto la serie e quindi vi starete chiedendo: “Ma il protagonista è veramente Lupin?”. Domanda più che lecita e senza spoilerare nulla vi dico che la risposta è no: il protagonista non è il vero Lupin, o meglio, non è il Lupin di Maurice Leblanc con monocolo e cilindro in testa.

Il protagonista di questa storia, interpretato da uno straordinario Omar Sy, è una persona comune: si chiama Assane Diop, un uomo sulla quarantina, padre di Raoul ed ex-marito di Claire, che per vivere fa il ladro e il suo modo di agire è ispirato al più famoso di sempre, Arsenio Lupin, del quale ha letto tutte le avventure dopo che suo padre gli ha regalato il primo romanzo, in seguito al quale, sin da subito, l’Assane adolescente rimane affascinato dalle storie del ladro gentiluomo.

Negli anni ne diventa ammiratore a tal punto da decidere di emularlo, non solo per quanto riguarda il “mestiere” ma anche nel carattere e nei modi di fare. Questo accade non solo per una sua vocazione verso il furto ma anche e soprattutto a causa di uno shock subito poco tempo dopo quel regalo. Infatti, suo padre, venticinque anni prima rispetto all’asta dell’inizio, viene accusato di aver rubato un bene della famiglia Pellegrini, e in seguito a questa accusa si toglie la vita. Assane cresce con il mito di Lupin da una parte, un’ipotesi di un padre ladro dall’altra e uno shock enorme che inevitabilmente, salvo interventi terzi, porta un adolescente su strade e idee non molto sane.

Indovinate per il furto di quale bene era stato arrestato il padre di Assane? Ci siamo capiti.

Sherlock Lupin

Nonostante il protagonista sia un ladro, non aspettatevi di assistere ad una storia incentrata su furti random e sulla pianificazione e realizzazione di essi perché, salvo alcune eccezioni, la prima parte di questa serie racconta le indagini che Assane compie in seguito ad una sorprendente scoperta: probabilmente suo padre non aveva commesso alcun crimine, ma era stato incastrato dalla famiglia Pellegrini. I presentimenti di Assane sono veri? O sono solo le considerazioni di un uomo che vuole dare una spiegazione diversa ad una verità che non ha mai accettato?

Senza dimenticare che egli dovrà affrontare contemporaneamente due fronti: i Pellegrini da una parte e la polizia dall’altra perché sono in corso le indagini sul furto del collier e di alcuni eventi ad esso collegati che vedono come sospettati nomi diversi, ma che secondo un componente della squadra operativa, grande appassionato delle avventure di Arsenio Lupin, potrebbero essere collegati ad un’unica persona.

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Omar Sy vi farà chiudere un occhio

No, non nel senso che la recitazione di Omar Sy vi farà addormentare perché la prestazione dell’attore di Trappes è stata straordinaria; intendo dire che di cose che non vanno del punto di vista delle scelte stilistiche e narrative ce ne sono tante.

Non ho apprezzato alcuni momenti della storia in cui vediamo scelte narrative inserite solo per tappare un buco o portare avanti la storia “allungando il brodo”, andando però in contraddizione con l’indole del protagonista e sfociando nella banalità più assoluta (guardando la serie capirete, vi dico solo “videocassetta”). E non ho apprezzato l’ibrido tra stili: la trama di fondo è di forte impronta americana, ma le caratteristiche cinematografiche sono francesi; e questo porta a una grande confusione generale, perché lo stile adrenalinico che la trama richiederebbe si smorza in un risultato fortemente lento e psicologico.

Detto questo, la storia è interessante e vi farà chiudere un occhio davanti a certe scontatezze, grazie ad un grande attore protagonista che più di una volta si carica la serie sulle spalle. Ho apprezzato la quasi totalità degli altri aspetti tecnici, in particolare la fotografia e la scenografia.

Rimane una serie ben fatta. Preparate la valigia e prenotate un volo per lo Charles De Gaulle perché è arrivato il momento di raggiungere Assane e trovare insieme le risposte a tutte le domande che questa storia ha posto, ricordandoci sempre che spesso le cose non sono come appaiono, specie se si ha a che fare con il ladro più geniale di sempre.

Noi ci sentiamo la prossima settimana con un altro aperitivo e, soprattutto, un altro consiglio cinematografico.

Buona settimana ai lettori di Giovani Reporter.

Alessandro Leo

(In copertina e nel testo immagini tratte dalla serie TV Lupin, disponibile su Netflix [1 stagione])


Lupin è il quinto articolo della rubrica settimanale di Alessandro Leo AperiCinema.

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