Il mondo LGBTQ+ nel cinema, nella letteratura e nella musica perché, per parafrasare João Costa Menezes, ogni forma di arte è importante solo se usata per discutere di quelle cose di cui non vogliamo sentir parlare, altrimenti è solo uno strumento di vanità. Sarà questo Specchio Dipinto.
[Attenzione spoiler]
“I segreti di Brokeback Mountain” è un film del 2005, diretto dal regista taiwanese Ang Lee e ispirato al racconto “Brokeback Mountain” di Annie Proulx. Ottenne numerosi premi tra cui quattro BAFTA, quattro Golden Globe e tre Oscar su otto nomination, risultando il film con il numero maggiore di candidature nel 2006.
Trama
La pellicola racconta la vita di due cowboy: Ennis del Mar (Heath Ledger) e Jack Twist (Jake Gyllenhaal). I due si conoscono quando ottengono un lavoro, per l’estate del 1963, come pastori sulla montagna di Brokeback, in Wyoming. Dopo qualche tempo tra i due inizia una relazione, interrotta bruscamente dalla decisione del proprietario del gregge di farli rientrare prima del previsto.
I protagonisti proseguono, quindi, per strade separate: Ennis sposa la sua fidanzata, Alma (Michelle Williams), e continua a lavorare stagionalmente nelle fattorie, mentre Jack convola a nozze con Laureen (Anne Hathaway), la figlia benestante di un commerciante di macchine agricole, e inizia a lavorare nella ditta familiare.
Dopo quattro anni, i due riescono a rincontrarsi (facendo consumare sproporzionate quantità di fazzoletti agli spettatori) e cominciano una relazione clandestina, ritrovandosi periodicamente a Brokeback Mountain.
La cosa va avanti per anni ma si deteriora sempre di più. Jack vorrebbe fin da subito diventare una coppia vera e propria e andare a vivere in un posto loro, mentre Ennis vive nel terrore che possano essere attaccati per quello che sono, ricordando l’omicidio perpetrato da suo padre ai danni di una coppia gay, quando lui era solo un bambino.
Mesi dopo l’ultima furente litigata, Ennis riceve una cartolina con la notizia della morte di Jack e quando va in visita a casa dei genitori per le condoglianze, trova nella camera da letto una vecchia camicia che credeva essersi scordato, vent’anni prima, a Brokeback Mountain. Qui capisce, forse per la prima volta, quanto Jack l’avesse amato (se non piangete qui non avete un cuore).
Difficoltà iniziali e impatto mediatico
Inizialmente, la produzione del film fu abbastanza complicata, sia per un budget da cinema indipendente molto basso, ma soprattutto per le tematiche che il film avrebbe trattato. Era la prima volta che una storia d’amore tra due uomini veniva pensata, non per un mercato di nicchia, bensì per il grande pubblico. Molti registi e attori, infatti, rifiutarono il progetto ritenendolo troppo rischioso. In realtà, le loro previsioni si rivelarono errate e la pellicola fu un successo strepitoso, amata sia dagli spettatori che dalla critica.
Grazie alla totale assenza di stereotipi sugli omosessuali, la sceneggiatura è riuscita a rendere la storia universale e a far immedesimare molte persone, a prescindere dalla loro nazionalità e dal loro orientamento. Il bacio sotto casa di Ennis, quando si rivedono per la prima volta dopo quattro anni, è entrato nella storia del cinema vincendo gli MTV Movie Awards come Miglior Bacio. Altri baci iconici come quello del film Spider-man del 2002 hanno ricevuto lo stesso premio.
Come c’era da aspettarsi, però, la distribuzione incontrò alcune difficoltà. Le autorità cinesi ne vietarono la visione al cinema e, negli Stati Uniti, alcune catene cinematografiche scelsero di boicottarlo, soprattutto nelle zone sud-occidentali. Dei diversi Paesi mediorientali, solo il Libano scelse di proiettarlo, seppur censurato.
In Italia, Rai Due censurò tre scene durante la prima trasmissione, nel 2008: il primo rapporto tra i due, il primo bacio e il famoso bacio sotto casa. Vi furono importanti contestazioni in quanto i tagli compromettevano notevolmente la pellicola e la rendevano difficile da seguire. Venne trasmessa così altre due volte su Rai Movie, per essere poi sempre mandata in onda in versione integrale dal 2011.
Differenze rispetto al racconto
Siccome la pellicola è tratta da un racconto breve, gli sceneggiatori non hanno dovuto tagliare nulla, come invece accade nei film tratti dai romanzi. Al contrario, hanno potuto dare maggior respiro alla storia approfondendo le vicende di alcuni personaggi e, su questa stessa linea, hanno scelto di mantenere i dialoghi originali, sì molto scarni, ma che contribuiscono all’atmosfera sognante del film.
Una sola scena non era presente: la sera successiva al primo rapporto tra i due, molto spiccio e violento, il regista ha voluto farli riavvicinare in maniera speculare ma opposta. La scena, infatti, appare dolce, serena e romantica (e noi lo ringraziamo tanto per questa scelta).
Commento personale
Questo film è uno di quelli che amo di più, uno dei pochi che ha il potere di farmi piangere come una fontana.
Penso sia invecchiato molto bene, nonostante contenga alcuni cliché di repertorio: il primo tra tutti riguarda la morte di Jack e l’impossibilità di un lieto fine. Questo è un topos decisamente troppo comune in opere legate alla comunità LGBT+, al punto che è stata coniata un’espressione per indicarlo: bury your gays, “seppellisci i tuoi gay”.
Ciò che rende la pellicola speciale, oltre alla sua universalità, è l’atmosfera che porta con sé, seria e imponente, ma al tempo stesso leggera e distaccata, proprio come il paesaggio di montagna dove è ambientata. Questo è stato possibile grazie alla trasposizione molto intelligente del racconto, senza aggiunte o fronzoli, e alla scelta di narrare tutto, al contrario del racconto originale, in ordine cronologico, con due sole eccezioni in flashback.
La sensazione che lascia è di essere immersi in un tempo parallelo insieme a Jack ed Ennis, come se si riuscisse a percepire l’intimità dei loro momenti insieme.
L’altro elemento che crea un grande trasporto è costituito dai sentimenti di Ennis, sempre soffocati e che esplodono come piccoli fuochi d’artificio solamente in momenti di solitudine. Questo senso di repressione è costante ed è ciò che rende drammatico, e per certi versi tragico, il film. Lo spettatore viene trascinato sul bordo del baratro e tutto ciò che rimane, a lui e a Ennis, è un “se“: se le cose fossero andate diversamente, se fosse riuscito a esprimere i suoi sentimenti, se avesse scelto una vita diversa…
Alice Buselli
(In copertina un’immagine tratta dal film I segreti di Brokeback Mountain)
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