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AperiCinema – “The Rain”, ti proteggerò ad ogni costo

The Rain copertina (1)

Quante volte vi è capitato di non sapere quale film o quale serie TV guardare? Ogni sabato pomeriggio, su Giovani Reporter, ci penserà Alessandro Leo a darvi un consiglio. Non dovrete fare altro che mettervi comodi, versarvi un bicchiere della vostra bevanda preferita, prendere qualcosa da mangiare e dare un’occhiata all’ultimo articolo di AperiCinema.
[Non contiene spoiler]

È mattina, una mattina come tutte le altre.

Vi svegliate, magari un po’ nervosi per la giornata difficile che vi aspetta. Vi lavate la faccia, fate colazione e uscite in direzione scuola o lavoro, con i pensieri a metà tra ciò che dovrete fare di lì a poco e quel sogno in cui eravate immersi fino a qualche ora prima. Un sogno che vorreste decifrare, per capire se potete ricollegarlo all’ultimo oroscopo di Paolo Fox o nella prospettiva di giocare qualche numero al Lotto, svoltare e trasferirvi finalmente ai Caraibi.

È mattina, una mattina come tutte le altre e le cose vi stanno andando meglio del previsto: a lavoro la vostra proposta è piaciuta molto al consiglio direttivo e a scuola quell’interrogazione o quell’esame che tanto vi spaventava non è andato poi così male. Arriva finalmente la pausa pranzo, andate nel vostro bar di fiducia e vi sedete vicino alla vetrina del locale, è il vostro tavolo preferito perché la vita della città vi tiene compagnia mentre mangiate; passano tante persone e di ognuna di loro provate ad immaginare la storia.

Avete quasi finito il vostro panino quando improvvisamente comincia a piovere. “Cavolo, non ho l’ombrello”, penserete, ma subito dopo vi rendete conto che non è quello il vero problema: quella pioggia è strana, appena l’acqua tocca una persona questa si accascia in terra, si dimena e, subito dopo, muore. In pochi minuti quella vita cittadina che vi stava facendo compagnia diventa silenzio, diventa deserto, diventa morte.

Pensate subito ai vostri cari, “come stanno?”, “erano al riparo?”, “sono vivi?” e probabilmente non lo saprete mai. Vi rendete conto che la situazione è grave, che probabilmente da oggi ogni cosa cambierà. E che non è una mattina come tutte le altre.

Simone (Alba August) e Martin (Mikkel Boe Følsgaard) in una scena della serie.

Ti proteggerò ad ogni costo

Siamo in Danimarca, tra i pochi sopravvissuti a quella pioggia catastrofica ci sono Rasmus e Simone Andersen, fratello e sorella, vivi grazie al padre scienziato di un’azienda chiamata Apollon che li ha portati in un bunker sotterraneo così da metterli al sicuro dalla pioggia raccomandando a Simone di proteggere il fratello minore.

Rimangono chiusi per 6 anni finché un giorno sono costretti ad uscire per trovare delle provviste e scoprono di non essere gli unici superstiti: alcuni incontri li mettono in pericolo perché la gente è affamata ed è disposta ad uccidere; altri invece si rivelano positivi, e con questi ultimi Rasmus e Simone si mettono in viaggio in cerca di viveri e risposte a quell’evento catastrofico.

Il gruppo capisce che la pioggia conteneva un virus letale capace di infettare qualsiasi cosa: persone, animali, piante e oggetti; e che esso si trasmette tramite contatto e vie aeree. Nel frattempo, capiscono che quello che hanno vissuto non è stato un evento naturale ma che c’è qualcuno dietro e che questo qualcuno si chiama Apollon.

Le domande iniziano a moltiplicarsi: “Cosa c’entra l’Apollon?”; “Quella pioggia era naturale o artificiale?”; “Cosa c’entra il papà dei due fratelli?”; “C’è un modo per sconfiggere il virus per sempre?”

Lo scoprirete andando su Netflix e guardando The Rain. Ciò che posso dirvi senza spoilerare nulla è che a queste domande se ne aggiungeranno tante altre, che i colpi di scena non mancheranno e che in quella frase che Simone si è sentita dire da suo padre “proteggi Rasmus” non c’era solo amore paterno: Rasmus è strettamente collegato alla pioggia, al virus, perché “Rasmus è la chiave”.

Rasmus Andersen (Lucas Lynggaard Tønnesen) in una scena della serie.

Quotidianità distopica

“C’è un modo per superare il virus per sempre?”

Nonostante ricordi troppo quello che stiamo vivendo tutti i giorni, non parlerò di Covid-19 perché già ne abbiamo le orecchie piene (e anche qualcos’altro), però sicuramente si tratta di una serie che, a parte tutti gli aspetti buoni dal punto di vista tecnico che ha e che la rendono meritevole di essere vista, è anche una storia in cui ci possiamo riconoscere dato il momento storico che stiamo vivendo.

Questa “somiglianza” mi ha creato due sentimenti: il primo di grande ansia perché il genere di questa serie è distopico e post-apocalittico e mi ha fatto strano trovarvi molte similitudini con la realtà; il secondo è che, essendomi riconosciuto un po’ nelle vicende dei protagonisti, sono entrato molto in empatia con loro e con le loro storie, emozionandomi molto di più di quanto mi sarebbe successo in altri momenti.

Questo anche perché Simone, Rasmus e gli altri sono persone come noi che vivono la loro nuova quotidianità e ci ricordano che anche in condizioni devastanti esistono ancora i sentimenti, belli o brutti che siano, esiste ancora il voler lottare per qualcosa, esistono la voglia di futuro, la voglia di ripartire, la speranza. Esiste ancora l’amore, l’arma più grande che abbiamo a disposizione.

Rasmus (Lucas Lynggaard Tønnesen) e Simone Andersen (Alba August).

Non posso dirvi se per i protagonisti di The Rain la situazione migliorerà perché sta a voi scoprirlo; ciò che posso dirvi, però, è che per noi prima o poi questo folle periodo finirà e torneremo a fare ciò che facevamo prima, ancor più di prima. E sarà ancora più bello.

Nel frattempo, vi auguro un buon weekend. Non perdete l’appuntamento della prossima settimana perché parleremo di un’altra serie TV molto bella che si basa su suspense e colpi di scena, una di quelle serie che finisci immediatamente perché non riesci a staccarti dallo schermo. A sabato prossimo!

Alessandro Leo

(In copertina e nel testo immagini tratte dalla serie TV The Rain, disponibile su Netflix [3 stagioni])


The Rain è il terzo articolo della rubrica settimanale di Alessandro Leo AperiCinema.

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