Satira

Nella mente di un NoVax – Guida alla coerenza del negazionismo

NoVax

Oggi, 27 dicembre 2020, a quasi un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria, in molti paesi europei, tra cui l’Italia, è stata somministrata la prima dose di vaccino Comirnaty. I primi a riceverlo sono stati gli operatori sanitari sul campo, il personale e i residenti delle RSA e gli anziani over 80. Durante il primo periodo dell’anno nuovo, poi, riceverà la propria dose il resto della popolazione, secondo un rigido ordine di priorità, fino al momento in cui ognuno di noi sarà, almeno potenzialmente, immune al virus.

Tutti, ma proprio tutti? Cosa ne sarà di coloro che non vorranno vaccinarsi, i NoVax? Saranno lasciati liberi di scegliere, oppure verranno obbligati a sottoporsi all’iniezione? Ma quali sono poi le ragioni del rifiuto di alcuni nei confronti di una scoperta che, agli occhi di tanti altri, appare come una benedizione? Voglio provare a guardare la situazione dal loro punto di vista: leggendo qua e là e ascoltando alcune interviste, mi sembra che le contestazioni dei NoVax si possano raggruppare in tre macrocategorie.

“Chissà cosa c’è dentro”

Colesterolo, potassio cloruro, potassio diidrogeno fosfato, sodio cloruro, fosfato disodico diidrato, saccarosio, acqua per preparazioni iniettabili. Fin qui tutto bene, ma – attenzione! – questo è solo ciò che dice l’Aifa: siamo sicuri che sia la verità? E poi, che cos’è questo 1,2-Distearoyl-sn-glycero-3-phosphocholine? Perché tutti gli altri elementi sono presentati in modo comprensibile, mentre questo è scritto in codice medico? Cosa ci stanno nascondendo? Solo uno stupido o un ingenuo introdurrebbe volontariamente nel suo corpo misteriose sostanze non meglio identificate.

Dareste mai un morso ad occhi chiusi a un bel panino che vi offre uno sconosciuto? Piuttosto che un vaccino, perché non ci prescrivono una sana alimentazione che possa fortificare il nostro sistema immunitario? Le proteine, ad esempio, si sa, fanno bene, e non è certo necessario lasciare lo stipendio dal macellaio. Prendete i wurstel, fatti al 70% di carne separata meccanicamente, ovvero ottenuta “rimuovendo i residui di carne dalle ossa o dalle carcasse di pollame […] una volta rimossi i tagli più pregiati”. E se non avete voglia di mettervi ai fornelli, fate un salto al McDonald; il Drive In resta aperto anche in tempi di lockdown e le crocchette di pollo sono spettacolari: chissà come fanno a renderle così buone!

“E le controindicazioni?”

Stanchezza, mal di testa, indolenzimento, dolore e gonfiore nel sito di iniezione, brividi e febbre. Meno frequenti, ma comunque possibili, nausea, ingrossamento dei linfonodi, difficoltà ad addormentarsi e malessere diffuso. Per non parlare dei casi, seppur rarissimi, di pesanti reazioni allergiche. Ne vale davvero la pena? Rischiare tutto questo per prevenire un’influenza che spesso si presenta in versione lieve o addirittura asintomatica? Sempre che poi funzioni, questo vaccino. Come potremmo fidarci, dal momento che un processo di sperimentazione e approvazione che normalmente richiede anni è stato condensato in pochi mesi?

Se mi verrà la febbre, basterà che io prenda una Tachipirina. Non c’è medicina più comune, il foglietto illustrativo lo conosco a memoria. Tra gli effetti indesiderati abbiamo shock anafilattico, eritema, insufficienza renale acuta, angioedema ed epatite. E se la Tachipirina sarà terminata, c’è sempre il suo fratello minore, l’Oki: gastrite, insufficienza midollare, anemia emorragica, convulsioni, disturbi psichiatrici. E per prevenire, invece di quella mina vagante del vaccino, abbiamo la Vivin-C; è vero, può provocare perforazione o emorragia gastrointestinale, ma d’altra parte c’è scritto che è solo “a volte fatale”.

“Il virus non esiste”

La domanda più importante però, quella che viene prima di ogni dubbio sulla composizione e gli effetti, è: ha davvero senso vaccinarsi? D’altra parte, molti dicono che questo virus non esista, o che non sia nulla di più che una semplice influenza. Perché allora ci vogliono iniettare questa ambigua sostanza? Dietro ci stanno le multinazionali, le case farmaceutiche, Bill Gates e gli Illuminati: loro hanno creato il virus, o meglio l’idea del virus, per trarre guadagno dalla vendita delle cure. E i governi li assecondano, inventano le “ondate” per alimentare la paura tra la gente, per spingere più persone possibili a vaccinarsi. Quanto ci scommettete che, non appena ci saremmo tutti vaccinati, i casi cominceranno a scendere? Perché allora avranno raggiunto il loro obiettivo, e dovranno placare la paura dimostrando come le loro soluzioni si siano rivelate miracolose.

Il virus non esiste, il virus sono i poteri forti, che infestano la nostra società, che si nutrono delle nostre vite. Se il virus non esiste, allora, non portatemi in ospedale se mi dovesse salire la febbre. Non attaccatemi a una macchina se i miei polmoni dovessero cedere. Non iniettatemi tranquillanti se dovessi impazzire di dolore. Non salvate i miei figli, i miei genitori, il mio migliore amico. Non sacrificatemi per finanziare i loschi progetti di qualcun altro. Non costringetemi ad assumere veleni, a mettere a repentaglio la mia salute, non infliggetemi questa tortura. E, già che ci siamo, non fatemi nemmeno l’anestesia quando vado dal dentista.

Clarice Agostini

(In copertina rielaborazione grafica a tema NoVax di La creazione di Adamo, di Michelangelo Buonarroti, 1511)


Dopo Nella mente di un NoVax, leggi i precedenti articoli di Satira su Giovani Reporter.

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