In che modo la Rai può condizionare l’educazione delle giovani donne italiane? Dopo l’articolo di apertura di Elettra Dòmini, Sofia Bettari commenta il recente caso di cronaca che ha coinvolto “Mamma Rai“, la televisione italiana, Bianca Guaccero e gli autori del programma TV Detto Fatto, che proprio il 25 novembre hanno messo in onda una puntata con le istruzioni per “fare la spesa in modo sexy”.
Cara “mamma Rai”, non avevo dubbi che ci tenessi a crescere noi piccole donne a pane e femminismo, mostrandoci le nostre più grandi doti e opportunità, educandoci all’uguaglianza, facendoci vedere quello che un giorno diventeremo.
Nulla di nuovo sui canali Rai
Ricordo ancora quando a marzo 2017, nella trasmissione condotta da Paola Perego Parliamone sabato, mi avevi stupita con un contenuto che si collocava esattamente tra il razzismo sistemico e il sessismo ben radicato. Con tanto di tabella riassuntiva, per semplificare e rendere chiaro il messaggio anche a noi donne, si spiegavano i “motivi per cui scegliere una fidanzata dell’est”.
Da appena adolescente mi chiedevo cosa intendessi, innanzitutto per “est”: Friuli, Croazia o Cina?; e poi la lista di validi motivi per cui un uomo avrebbe dovuto scegliersi una donna proveniente da questo suggestivo “est” mi rendeva perplessa. Per chi non se la ricordasse, eccola qui:
- “Sono tutte mamme, ma dopo aver partorito recuperano un fisico marmoreo”;
- “Sono sempre sexy, niente tute né pigiamoni”;
- “Perdonano il tradimento”;
- “Sono disposte a far comandare il proprio uomo”;
- “Sono casalinghe perfette e fin da piccole imparano i lavori di casa”;
- “Non frignano, non si appiccicano e non mettono il broncio”.
Il programma poi non andò più in onda, gli interessati si scusarono e la storia finì nel più classico dei dimenticatoi.
Detto Fatto
Tre anni dopo, però, eccoci ancora qui, alla vigilia della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne. Io sono cresciuta e tu, nel frattempo, sei rimasta sempre la stessa “mamma Rai” e questa volta, nel programma condotto da Bianca Guaccero Detto Fatto, mi riproponi una piccola lezione (sì lo so, si chiamano tutorial ora) su come fare la spesa.
Starai forse cercando di colmare l’ignoranza in materia economica che spesso genera una violenza finanziaria di genere? Mi vorrai insegnare come allocare meglio il mio stipendio da donna emancipata?
Ah no? Forse no, mi vuoi insegnare come fare la spesa in maniera sexy, con tanto di tacco, per trasformare la piccola gita al supermercato in una vera e propria “opportunità”. Hai ragione, sono anni che col freddo invernale vado in giro in tuta e cappotto, è ora che impari a fare la spesa come si deve: mezza nuda.
Ma attenzione: se per caso riuscissi davvero a rendere “intrigante” la spesa e qualcuno si sentisse autorizzato a fare commenti o toccarmi, come dovrei reagire? Se nel parcheggio del supermercato qualcuno mi infastidisse? Se subissi una molestia? Me la sarei cercata?
Disservizio (pubblico)
“Mamma Rai”, fattelo dire, di madre non hai proprio nulla, di donna nemmeno e figuriamoci di umano. Perché è vero che siamo tutte libere di vestirci come vogliamo, ma non ci sentiamo tali in una società che manda segnali ambigui fin da quando siamo piccole. Potrò fare la spesa in modo “intrigante” quando riusciremo ad educare tutti al rispetto delle identità di ciascuno; perché non pensiamo di fare un tutorial su questo?
La televisione è un mezzo potente e va controllato; e per questo pretendo da te quello che pretendo da un servizio pubblico e da chiunque sappia fare il proprio mestiere. Le scuse non servono a nulla perché finché una conduttrice, una comparsa, un produttore e gli addetti di un programma saranno disposti a mettere in scena queste mancanze di rispetto, il problema (è ovvio) rimarrà ben radicato.
È desolante: non basta sospendere una trasmissione, soprattutto se poi, al posto di Detto Fatto, si mandano in onda le repliche con tanto di sfilata in lingerie, perché dimostri solo di non aver capito nulla.
Questo episodio potrà essere anche solo la punta dell’iceberg ma non va ignorato: esigiamo più di semplici “scuse” (lo strumento con cui, si sa, si cambia il mondo), magari una maggiore consapevolezza.
Sofia Bettari
(In copertina illustrazione originale di Alexandra Guerra)
“Mamma Rai” e l’educazione delle giovani donne italiane è un articolo di Voci, una rubrica a cura di Elettra Dòmini.
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