Il pilota inglese centra la novantesima vittoria in Formula 1, ora è a un passo da Schumi (91). Albon gusta per la prima volta lo champagne del podio, le Ferrari escono a testa bassa in un giorno di festa.
Un pazzo Mugello
Dopo Monza si rimane in Italia, più precisamente in Toscana, per correre nel circuito del Mugello, nuovo rispetto ai classici appuntamenti della Formula 1. Il Cavallino Rampante modenese festeggia i 1000 Gran Premi disputati, e Lewis Hamilton la sua novantesima vittoria in F1, ritrovandosi così a meno uno dal record di Michael Schumacher, che resiste dal 2006. Tornano anche alcuni tifosi sugli spalti, per assistere a una gara ricca di colpi di scena, incidenti e, soprattutto, bandiere rosse.
Allo spegnimento dei semafori Lewis, che partiva in pole, pattina con le gomme e si ritrova subito infilato dal compagno di squadra. Leclerc invece parte bene e infila le due Red Bull, posizionandosi terzo dopo la prima curva. Verstappen, dopo aver segnalato problemi alla power unit, si ritrova subito senza potenza. L’olandese viene inglobato dalle altre vetture in partenza e rimane vittima, assieme a Pierre Gasly, del primo incidente di gara. Per lui è il secondo ritiro consecutivo.
Sin dal giro di formazione il motore è andato in stallo. Un po’ lo stesso problema che abbiamo avuto a Monza. Ero dietro a Lewis, ma poi non avevo più potenza, non riuscivo più ad accelerare. Successivamente sono stato urtato, ma non conta, perché è ciò che succede quando ti trovi in una situazione come quella. Mi sarei comunque ritirato probabilmente, è andata com’è andata.
Max Verstappen
La paura di Sainz, la gioia di Albon
È perciò costretta a scendere in pista la Safety Car, che in questa occasione presentava una livrea rossa per onorare i 1000GP disputati dalla Ferrari. Ma, al suo rientro, un’accelerazione troppo anticipata di Nicolas Latifi provoca un tamponamento a catena che coinvolge le vetture di Kevin Magnussen, Antonio Giovinazzi e Carlos Sainz. Tutti i piloti coinvolti sono costretti al ritiro.
Bisogna imparare da quanto accaduto oggi, è una situazione che non voglio che ricapiti. Non auguro a nessuno di andare a 250 Km/h e trovarsi un muro di macchine davanti. Mi sono venute in mente brutte immagini del passato.
Carlos Sainz
I giudici di gara dichiarano bandiera rossa, ma alla seconda ripartenza in griglia non si presenta Esteban Ocon.: il pilota Renault ha accusato un problema relativo ad un surriscaldamento dei freni, che lo ha obbligato a ritirarsi.
A completare il bollettino dei ritirati ci pensa Lance Stroll che, causa un detrito posto sul cordolo tra Arrabbiata 1 e 2, fora la posteriore sinistra schiantandosi ad una velocità di 282Km/h. Per il pilota nulla di grave, ma le condizioni della monoposto hanno poi determinato l’annuncio della seconda bandiera rossa
La gara si conclude quindi con una terza partenza in griglia e l’ennesima doppietta Mercedes: Valterri Bottas non riesce a battere il proprio compagno di squadra, dimostrando nuovamente un’incapacità di gestione della pressione nei momenti importanti del campionato.
A salire per la prima volta sul podio vediamo il giovane pilota tailandese Alexander Albon, che porta in casa Red Bull anche un piccolo sorriso dopo il ritiro di Verstappen.
Una festa da dimenticare
Sfiora il podio un eccellente Daniel Ricciardo, seguito a ruota da Sergio Perez che, malgrado venga rimpiazzato da Sebastian Vettel nella prossima stagione, regala buoni punti alla Racing Point.
Consistente Lando Norris, che nonostante l’incidente durante le prove libere riesce ad uscire illeso da tutte le carambole, portando un sesto posto e punti importanti in casa McLaren.
Ottimo posizionamento anche per Danil Kvyat davanti a Charles Leclerc: il monegasco chiude in ottava posizione anche grazie alla penalità raccolta da Kimi Raikkonen, che si vede dunque piazzato tra le due Ferrari.
Questo è un momento doloroso, è un momento che ci fa soffrire. Vedere la Ferrari che combatte per essere quarta o sesta, è difficile accettare questa realtà. Ma è l’unico modo con il quale uno può andare oltre. Ci sono molte ragioni per cui noi siamo qui. Ci sono stati dei cambiamenti, però sono anche scuse che noi in Ferrari non vogliamo avere. La nostra realtà è quella di oggi e solamente prendendone coscienza di quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo, abbiamo la possibilità di progredire. Ci vuole tempo, abbiamo davanti a noi una stagione difficile, sarà dura anche l’anno prossimo. Nel 2022 avremo l’opportunità di ripartire con basi nuove.
John Elkann
Che semafori, bandiere e Safety Car rosse siano state più protagoniste rispetto al cavallino non ci sono dubbi. Un weekend da dimenticare in un giorno da celebrare non è qualcosa che si manda giù facilmente.
Persistono molte polemiche e troppi dubbi: ci si chiede perché tutte le altre scuderie portino aggiornamenti costanti, mentre la Rossa sembra aver già tirato i remi in barca, nell’attesa del prossimo campionato (se non direttamente al 2022).
Luca Pirli Capitani
(Immagine di copertina da SkyTG 24)
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