Hamilton vince in Ungheria portandosi al comando del campionato, ma Verstappen evita un’ulteriore doppietta Mercedes nonostante un incidente durante il giro di formazione. Ferrari ancora inabissate.
Dominio Hamilton, magia Red Bull
Vittoria, giro veloce e record: Hamilton non si fa prendere dalla noia nel far strada ad altre 19 monoposto per 70 giri dell’Hungaroring, sede del GP di Ungheria. Con la bandiera a scacchi di ieri pomeriggio, “The Hammer” eguaglia il record di Michael Schumacher per numero di vittorie di un singolo Gran Premio (8) e prosegue l’avvicinamento al record, sempre del tedesco, per il maggior numero di vittorie in carriera (-5).
Partenza ottima per l’inglese, che in poche curve riesce a staccarsi dal gruppo e dettare il passo senza grosse difficoltà, tanto che negli ultimi giri ha il tempo di rientrare ai box per montare gomme soft e aggiudicarsi anche il giro veloce, per un bottino totale di 26 punti.
La vera impresa è stata compiuta da Max Verstappen con i suoi ingegneri, autore di un’ottima gara nonostante i problemi nel giro di formazione: la pioggia delle ore antecedenti alla partenza, infatti, ha bagnato la pista quel poco che serviva per far sbandare l’olandese durante il giro di formazione e procurare un danno alla propria RB16.
Non era quello che volevo. Sono finito contro le barriere perdendo l’aderenza, i meccanici sono stati incredibili. Non so come abbiano fatto, li ho ripagati con un secondo posto. Non pensavo nemmeno di gareggiare, essere secondo è come una vittoria oggi.
Max Verstappen
Se doveva dargli battaglia, possiamo dire “missione fallita”. Bottas, partito in prima fila col compagno di squadra, sbaglia lo switch frazione-acceleratore (normalmente uno dei suoi pezzi forti). L’errore gli costa una partenza penosa ed una gara tutta in inseguimento, in cui solo all’ultimo giro riesce a portarsi solamente ad un secondo da Max.
La grande rassegnazione di Vettel
Lance Stroll sfiora il podio in Ungheria con la sua Racing Point: il figlio di papà alla guida del clone Mercedes riesce a dar nota del suo potenziale, ma il gradino più basso del podio è ancora lontano per il canadese. Dietro di lui taglia il traguardo un arrabbiato Alexander Albon, che non deve aver digerito le ultime voci di mercato. Queswtodeve essere il motivo per cui il pilota thailandese risponde con foga ai team radio e chiede sempre di più ai suoi ingegneri.
Conserva la sua posizione di partenza Sebastian Vettel: miglior risultato stagionale per il ferrarista se non fosse per il doppiaggio da parte di Lewis. Ebbene, la vera umiliazione di domenica sta nel distacco di un giro della Mercedes ai danni della Rossa, che evidenza la supremazia della scuderia tedesca e l’inferiorità di casa Ferrari. Le parole che sicuramente deprimono i tifosi del cavallino sono queste:
La prova di forza della Mercedes non è stata una sorpresa per me. Era già chiaro da prima della gara che ci avrebbero doppiato. È stata una giornata dove avrei potuto finire al massimo al quinto posto, non più in alto.
Sebastian Vettel
Sergio Perez, con la sua settima posizione, riesce a rimanere davanti al suo compagno di squadra nella classifica piloti ed un discreto Daniel Ricciardo tenta di portare qualche punto di consolazione alla propria scuderia francese: la Renault non sta ottenendo i risultati cui sembrava ambire ai test di Barcellona.
Nono posto per Carlos Sainz che non stupisce, ed inaspettato decimo posto (con penalità di 10 secondi in post-gara) per la Haas di Kevin Magnussen, guadagnato grazie ad una strategia alternativa (le due Haas sono state le uniche ad aver montato da subito le slick invece delle intermedie risparmiando così un pit-stop) che ha regalato i primi punti alla scuderia statunitense e al pilota danese.
Capitolo 4: Silverstone
Charles Leclerc arriva appena fuori dalla zona punti: in gara fatica a controllare la monoposto e non trova confidenza con nessun tipo di gomma. Il monegasco, dopo un inizio stagione fortunato ma negativo, non trova le parole giuste per giustificare questo pessimo weekend:
“Se anche avessimo fatto la scelta giusta a fine gara sarei stato comunque in difficoltà. Nel finale è stato molto difficile, sulla macchina dobbiamo guardare per bene i dati perché non capisco come mai venerdì e anche ieri, nonostante in termini di performance vorremmo essere più avanti, il bilanciamento c’era, mentre oggi no e non capisco il motivo.” – Charles Leclerc
L’Hungaroring doveva dimostrarsi una pista in sintonia con la Ferrari di Binotto, ma non ha fatto altro che evidenziare la distanza abissale che separa la casa di Maranello dalle concorrenti. Dopo l’Ungheria, il prossimo atto avrà luogo in Gran Bretagna, a Silverstone, proprio in casa di Re Lewis Hamilton. Pronostici?
Luca Pirli Capitani
(In copertina e nell’articolo immagini di TG24)
Per approfondire, leggi gli articoli di Race Review (qui l’articolo precedente) e segui il podcast di Radio C.A.P., a cura di Lorenzo Martinelli e Luca Pirli Capitani.