
In occasione dei sei anni dalla nascita della prima idea di Giovani Reporter, seguendo l’hashtag #GRDay, i nostri collaboratori hanno condiviso emozioni e impressioni della loro esperienza personale in redazione. A tutti abbiamo chiesto perché siano entrati e cosa rappresenti per loro il progetto.
Sono già passati sei anni
Esattamente sei anni fa cinque amici adolescenti si trovarono davanti al PC di una biblioteca. Crearono una pagina Facebook e pubblicarono direttamente lì i loro primi articoli, con l’intenzione di costruire un piccolo spazio dove poter esprimere le proprie opinioni. La pagina, aperta il 18 giugno 2014, si chiamava Giovani Reporter.
Da allora e specialmente negli ultimi due anni il progetto che quell’estate era nato quasi per gioco, da una semplice pagina Facebook è diventato la piattaforma che è adesso, un portale che raduna più di sessanta ragazzi con il desiderio di raccontare al mondo le proprie idee e far sentire la propria voce.
Per celebrare questo anniversario, le prime delusioni e le grandi soddisfazioni che abbiamo vissuto in tutto questo tempo, abbiamo voluto lanciare l’hashtag #GRDay, chiedendo a tutti i nostri collaboratori di pubblicare un post o una story sui propri profili Instagram o Facebook in cui spiegassero il motivo per cui avessero deciso di entrare a far parte di questo progetto. Perché sono entrati e cosa rappresenta per loro Giovani Reporter. Questo è il risultato.

Lorenzo Bezzi, direttore generale:
È la mia più grande scommessa, su cui sto costruendo il futuro.
Lorenzo Bezzi
“Sei anni fa, in un momento davvero difficile, in cui stavo affrontando un fastidioso e doloroso problema di salute, insieme ai miei migliori amici su un computer della biblioteca Casa della Conoscenza (a Casalecchio di Reno), pubblicammo i primi articoli. Su una pagina Facebook appena creata che chiamammo Giovani Reporter. Oggi sono passati esattamente sei anni da quel giorno, e sono successe moltissime cose”.

“GR è cresciuto tanto e io sono cresciuto con lui. Adesso è una realtà che ogni giorno migliora, con attualmente sessanta ragazzi provenienti da tutta Italia; e io sono davvero molto orgoglioso e onorato di rappresentare un progetto così importante. Questi sei anni non sono stati facili, abbiamo dovuto lavorare sodo per arrivare a questo punto e ora sono arrivati i primi risultati”.
Andrea Bonucchi, vice direttore:
- Un percorso che unisce l’inizio dell’adolescenza, dove eravamo ancora solo dei bambini, all’età adulta che ci pone davanti a sfide sempre più grosse.
- È Lorenzo che minaccia di espellere Riccardo dal progetto per una pallonata al mio quindicesimo compleanno;
- Sono i due anni in cui gli articoli si scrivevano direttamente su Facebook, eravamo in sei e con 2/3 articoli all’anno ero comunque l’autore più attivo;
- È il “dobbiamo riformare il progetto” detto una volta all’anno;
- È Stefano Maggio che entra e sforna un articolo a settimana per un anno e mezzo;
- È la miriade di format pensati e continuamente rimandati;
- È Lorenzo che a luglio 2018 ha paura di non riuscire a portare avanti il progetto e che a settembre porta dentro Davide, Iacopo e più ragazzi e ragazze di quanti ne siano entrati in tutti gli anni passati messi insieme;
- È il gruppo che si espande, sono le riunioni che da quattro stronzi nella mia cantina arrivano a venti persone in diverse location;
- Sono gli amici che fai lungo la strada;
- È la nuova linea editoriale;
- È il confronto tra decine di ragazzi, ragazze e idee diverse;
- È la parte di quella miriade di format che possiamo permetterci di smettere di rimandare e cominciare a fare;
- È il successo di cui tutti ridevamo una volta ma che adesso è una possibilità, piccola, in cui credere.

Davide Lamandini, caporedattore:
- Le correzioni delle tre del mattino e io che sono sempre in ritardo (“per una buona ragione”, tento di giustificarmi);
- Le idee di Elettra e le “riunioni” da White Bakery per parlare e mangiare (soprattutto mangiare);
- Le video chiamate con i talebani (ciao Andrea), Francesco che misteriosamente scompare e Iacopo che scatta foto;
- Blu che non vuole andare da sola agli incontri ufficiali;
- Clarice che mi insegue con sondaggi misteriosi e articoli in inglese, e più testi di quelli che riescono a fare tutti gli altri autori di GR (me compreso) messi insieme;
- Il SEO (dalla regia mi dicono: “la SEO”) che non diventa mai verde, mai, e Riccardo che dall’Alto vede tutto;
- E la povera Anna…
Il vice caporedattore, Francesco Faccioli, scrive “per me Giovani Reporter è una cosa come 50.000 messaggi scambiati con Davide parlando di articoli, rubriche e massimi sistemi vari (senza contare le notti insonni per correggere l’ennesimo articolo in ritardo). Alla fine è questa la vita di redazione.


Riccardo Armari, responsabile della comunicazione e curatore del sito:
- Tutti i “mi raccomando” e gli “oggi sono fuso” di Lorenzo;
- Le corse all’ultimo minuto per programmare i post;
- Le video chiamate dell’una di notte con Barbara per finire le grafiche;
- Io che guardo dall’alto Davide perché la SEO non diventa mai verde;
- Le mille idee di marketing di Elettra;
- L’articolo su Elon Musk di Andrea, in scrittura da più di un anno.

Alessandro Leo, responsabile del settore audiovisivo
“Per me Giovani Reporter è una famiglia che ogni giorno lavora unita per farsi strada in un settore che spesso tende a mettere i giovani, le loro idee e la loro voglia di fare in secondo piano quando invece avrebbe bisogno di freschezza e innovazione. Ho scelto di entrare nella squadra perché, con l’evoluzione della tecnologia e delle realtà online, la parola giornalismo e la parola audiovisivo camminano insieme”.
Questo è quello che faremo: cresceremo ogni giorno di più, tutti insieme.
Alessandro Leo
Elettra Dòmini, vice caporedattrice:
- L’emozione di avere l’ispirazione nei momenti meno opportuni;
- I rimproveri di Davide per le frasi troppo lunghe;
- I progetti (tanti tanti tanti progetti);
- Letteralmente sangue, sudore e lacrime;
- Davide che ti stalkera (solo per il bene del regime ndD);
- Imparare a proiettare noi stessi nelle parole;
- Creazione;
- Voci, la rubrica.

Clarice Agostini, curatrice della rubrica settimanale Mi scusi Professore:
- Incontrare e conoscere tanti ragazzi e ragazze con la mia stessa passione, e poter leggere i loro punti di vista;
- Litigare con il SEO (la SEO ndD), che non accetta le mie frasi troppo lunghe;
- Vedere i miei amici che leggono e commentano ciò che scrivo;
- Rimanere sempre informata per essere in grado di trovare un argomento decente per il mio settimanale Mi scusi Professore;
- Sommergere Davide di articoli e proposte (e, a sorpresa, mi ascolta anche).
Iacopo Brini, editor e autore di cultura, politica e cinema:
- Momenti di disperazione quando ti accorgi che la scadenza era ieri;
- Davide che casualmente te lo fa notare;
- Elettra che è il MacGyver dei piani di GR;
- Lorenzo signore supremo dei broadcast;
- Andrea che ci farà saltare tutti per aria;
- Ma, scherzi a parte, GR è forse la prima cosa seria che faccio nella vita, and that’s saying something.

Sofia Bettari, autrice di cronaca e politica:
Dietro ogni articolo che da mesi condivido c’è un’intera redazione: giovani, ambiziosi, appassionati.
Sofia Bettari
Per me Giovani Reporter è…
- Scrivere articoli ad orari improponibili;
- Avere una redazione che mi salva;
- Le ottime idee di Davide (spirito guida in questo progetto per me);
- Avere una piattaforma per dire la mia e fare ciò che amo.
Teresa Caini, a capo di un’inchiesta sul neofascismo di prossima pubblicazione:
Per me Giovani Reporter è…
- Un modo per conservare quel pezzetto di me che aveva una grande passione per la scrittura e una scatola piena di sogni. E che si è un po’ perso in questi ultimi anni frenetici;
- Un mondo pieno di vita e di idee con cui confrontarsi: c’è tanta linfa, tanto entusiasmo che scorre in questo gruppo di ragazzi;
- Una strada nuova, un’apertura.
Gli autori storici
Secondo Stefano Maggio, autore di cronaca e creatore di Beautaly, Giovani Reporter è “uno spazio libero, dove poter condividere le mie emozioni e le mie idee in maniera originale e creativa”.
Mentre Federico Speme aggiunge: “Uno spazio in cui è possibile esprimere liberamente le proprie idee, confrontarsi con ragazzi e ragazze davvero in gamba, un progetto che quando sono entrato era minuscolo e che ora sta diventando pian piano qualcosa di grande”.
Secondo Arianna Solmi, abituata a scrivere per cultura e opinione: “Per me Giovani Reporter è… un’opportunità per sperimentare e fare esperienza, ma anche un modo per piangere sui nostri vecchi mali (Iacopo e Specchio Riflesso, storia di una persecuzione)”.
“Un’esperienza che mi permette di conoscere, imparare, condividere”, per Anna Passanese, editor e autrice per le sezioni scienze e tecnologia e cultura.
Sogni e progetti
“Un punto di vista fresco e obiettivo sul mondo che ci circonda”, scrive Riccardo Minichella. “In un mondo di giullari e fanfaroni e in un periodo dove troppe fake news condizionano la nostra vita, l’entusiasmo di noi giovani può aiutare a migliorare le cose con un’informazione autentica e imparziale. Per questo sono entrato in Giovani Reporter: non solo l’ennesima testata, ma un angolo di verità e un grandangolo su ciò che accade nel mondo dagli occhi del nostro futuro”.
Jon Mucogllava commenta: “Per me Giovani Reporter è… un gruppo giovane, ambizioso ma soprattutto un modo per esprimermi e migliorare in un ambiente perfetto, insieme a nuovi amici. Insomma, un’avventura che spero duri a lungo”. “Lo specchio della speranza dei giovani di poter emergere con un progetto vincente”, secondo Lorenzo Gentile.
Gianluca Dozza lo definisce “l’ambizione di coronare il mio sogno di diventare giornalista”. Mentre Ester Alma Romiti, sulla stessa lunghezza d’onda, scrive: “un trampolino di lancio per il futuro”.
Diego Bottoni, esperto di fisica, descrive Giovani Reporter come “una finestra sul mondo in grado di gettare luce sulla realtà con gli occhi dei giovani”.
Secondo Maddalena Ansaloni, bassista degli Atop The Hill e autrice per la sezione musica, “un altro legame con la mia seconda città: Bologna”. “Uno spazio dove potersi esprimere e mettersi alla prova, una squadra di miei coetanei super in gamba da cui imparare e con cui crescere”.
Sara Carenza, autrice della sezione cultura:
“Quando ho conosciuto Giovani Reporter (alla presentazione di aprile 2019 ndD), sono stata sorpresa e attratta da questo gruppo di ragazzi che, con la forza delle loro idee e nient’altro, hanno creduto in un progetto di informazione libera e che hanno unito le loro forze per farlo crescere. Ho visto in loro la volontà di cogliere il presente e di costruire qualcosa di nuovo senza avere la pretesa del tutto e del subito.
C’è un gran lavoro dietro ogni articolo, dietro ogni idea, e ognuno si mette a disposizione per consigli, suggerimenti e confronti. Ci si sente parte di un gruppo, anche a chilometri di distanza. Offrire nuovi punti di vista, differenti argomenti di riflessione, informazioni quotidiane sul mondo con la pluralità di voci indipendenti di Giovani Reporter è una gran marcia in più”.
Le nuove leve
“Una passione, non solo un giornale, ma un gruppo di persone, di amici”, per Leonardo Marino. “Sono entrato per caso, avevo scritto un articolo (stranamente) bene e mi è stato proposto di far parte del progetto”.
“Essere stata accolta fin da subito e sapere di essere ascoltata, oltre a sapere di avere una redazione piena di persone bravissime nei loro ruoli”, per Emilia Todaro. “Anche se sono entrata da poco, è fantastico fare parte di una redazione così professionale e al tempo stesso positiva, in cui nessuno è messo da parte e dove ogni articolo è seguito in tutte le sue fasi, dall’idea iniziale alla pubblicazione”.
Commenta anche Giorgia Rossi, appena entrata e pronta a pubblicare il suo primo articolo: “Per me Giovani Reporter è un’opportunità per condividere le mie idee e opinioni e per dare spazio alla mia creatività”.
Vittorio Costigliola, del reparto video:
- Autenticità e unicità;
- Spazio libero di pensiero, indipendenza;
- Percorso culturale;
- Informazione, novità;
- Un gruppo giovane e ambizioso”.
Mi ha fatto crescere personalmente seguendo e ascoltando le interviste che ho montato e editato.
Vittorio Costigliola
Caterina Tenisci, autrice per le sezioni cultura e cinema:
Per me Giovani Reporter è…
- Riflessione su argomenti che meritano la nostra attenzione, perché costruiscono ed esprimono la società in cui viviamo;
- Ascoltare me stessa e le mie idee, riconoscendone il valore;
- Imparare a scrivere in modo meno contorto.
Giovanni Palmisano:
Per me Giovani Reporter è…
- Un luogo digitale dove i ragazzi possono avere un ruolo;
- Un’opportunità per seminare e crescere, ognuno con le sue competenze;
- Una piazza pubblica dove offrire un’informazione senza interessi economici ma nell’interesse di tutti.
Lorenzo Bezzi
(In copertina Teresa Caini per Giovani Reporter)

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