
Nel primo giorno degli Stati Generali devono emergere gli obiettivi di Conte, gli interessi delle parti coinvolte e la mediazione con L’Unione Europea. Villa Pamphili è lo sfondo perfetto per tutto questo.
Si apre il sipario
Oggi a Villa Pamphili sono stati aperti i tanto attesi Stati Generali, l’incontro che ha come obiettivo coinvolgere le parti sociali nell’azione di rilancio del governo. In questa giornata, forse la più importante, è il turno dell’UE. Conte, dalla sua parte, è chiamato a indicare una direzione da seguire, cercando di convincere i “paesi del Nord” della validità delle iniziative italiane.
Forte delle proposte che continuano a giungere a Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio proverà a intrattenere gli ospiti, in collegamento da remoto, nella villa con vista su cupola di San Pietro, tentando di puntare su riforme e investimenti seri e concreti, che l’Italia rimanda da troppo tempo: linee ferroviarie, ammodernamento del paese, investimenti green, passaggio graduale al pagamento elettronico. Sono in tutto dieci le macro aree che fungeranno da contenitore per le proposte tecniche dei ministri e dei gruppi parlamentari della maggioranza, del Piano nazionale di riforme e della commissione presieduta da Vittorio Colao.
Tuttavia, non bisogna dimenticare che i 192 miliardi giungeranno all’Italia tramite investimenti che arriveranno al nostro paese in maniera graduale, col progredire delle riforme, tramite Recovery Fund. Si tratta, quindi, di stanziamenti che l’Europa vorrà e dovrà controllare.
La ricetta di Conte
Gli ospiti di oggi sono grandi personalità. Il primo, Ignazio Visco, governatore della Bankitalia, che già nell’intervento in data 29 maggio aveva richiamato la politica al senso di responsabilità. Seguono due Italiani con grandi rilevi politici in Europa: David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo; e Paolo Gentiloni, commissario all’economia. È il turno quindi di Ursula Von der Leyen, presidente della commissione europea. Ma in sala degli Stucchi di Villa Pamphili il collegamento più atteso è quello con Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, incaricato ai negoziati tra governi e Commissione sul tema Recovery.
La critica è sempre dietro l’angolo. Gli amministratori locali si sentono, ancora una volta, messi in secondo piano quando si tratta di prendere decisioni politiche. L’opposizione, nonostante gli inviti di Silvio Berlusconi ormai in veste di uomo chiamato alla mediazione, sembra non voler partecipare agli Stati Generali. Non la ritengono una sede abbastanza istituzionale. Vai a capire.
Sicuramente oggi e nei prossimi giorni Conte dovrà far preparare un buon piatto agli chef della Villa, nel tentativo di intrattenere gli ospiti nordici, tenendo conto che, purtroppo, saranno in collegamento da remoto. Il sapore non deve essere necessariamente impeccabile, l’importante è l’aspetto, come sempre.
Alessandro Bitondo