Politica

Kim Jong-un – Morte e rinascita di un dittatore

Kim Jong-un 1

La Corea del Nord, come ormai è noto a tutti, sta vivendo un momento molto delicato della sua storia e, negli ultimi anni, è stata al centro dell’interesse internazionale.


La scomparsa di Kim Jong-un

Di recente ha fatto scalpore la misteriosa scomparsa del dittatore Kim Jong-un, poi riapparso due settimane dopo in occasione dell’inaugurazione di una fabbrica di fertilizzanti a nord di Pyongyang. Molto si è speculato sulla sua figura e soprattutto sulle varie minacce di cui si è fatto portavoce nei confronti dei vicini del Sud, degli Stati Uniti e di tutto il mondo occidentale.

Subito appresa la notizia, alcuni media hanno ipotizzato una sua morte prematura, forse dovuta ad un intervento chirurgico al cuore andato male; l’uomo sembra soffrire di malattie cardiovascolari e obesità. Non è da escludere che l’intervento chirurgico sia stato effettuato (probabilmente in Cina), ma l’esito a quanto pare è positivo.

Mentre in Occidente i giornali erano sul punto di festeggiare la morte del dittatore sperando che le sorti del paese potessero cambiare in meglio, le Intelligence di Usa e Corea del Sud hanno potuto smentire, qualche giorno più tardi, ogni sospetto riguardo lo stato di salute del celebre politico.

Si è ipotizzato anche che la sua assenza avesse a che fare con l’emergenza Covid-19 e che Kim Jong-un si trovasse semplicemente in quarantena. Gli entusiasmi di coloro che speravano in una svolta radicale del regime nordcoreano si sono subito frenati. Ancora una volta la piccola nazione asiatica dimostra quanto sia isolata dal resto del mondo e quanto comunichi in modo difficile e rischioso le notizie.

Di padre in figlio

Quella dei Kim è una vera e propria dinastia, iniziata nel secondo dopoguerra. La fine del secondo conflitto mondiale decretò la divisione in due fazioni ben distinte di quella che per millenni era stata una ricca civiltà. Le due Coree, influenzate da Usa e Unione Sovietica, intrapresero così due strade opposte. Il confine, oggi uno dei più delicati, poggia sul 38° parallelo, in una zona demilitarizzata lunga 250 chilometri e larga 4.

La prima – quella del Sud – divenne in mezzo secolo quella florida culla di progresso e innovazione che l’occidente conosce molto bene; la seconda – la Corea del Nord –  patria di un regime totalitario con a capo Kim Il-sung (nonno di Kim Jong-un). Egli plasmò il neonato Stato della Corea del Nord secondo quella che è nota come ideologiaJuche”, in base alla quale il paese avrebbe dovuto essere completamente autosufficiente, libero da ogni potenza straniera. Questo portò ad un atteggiamento bellicoso nei confronti dei paesi esteri, che ancora persiste e anzi sembra andare rafforzandosi.

L’intento si dimostrò un totale fallimento, tanto che ancora oggi prodotti di ogni genere vengono  importati soprattutto dalla Cina. Tuttavia questo non intaccò in alcun modo il potere del dittatore. Il primo esponente della dinastia Kim riuscì infatti nell’impresa di ottenere tra la popolazione, un totale consenso, divenuto poi vero e proprio culto della persona; tale impresa non era riuscita a personalità del calibro di Mao e Stalin.

Il favore, per certi versi imposto, del popolo, insieme alla decimazione sistematica di ogni avversario politico, ha permesso alla sua famiglia di mantenere ben salde le redini del paese. E questo rappresenta un’eccezione nel vasto panorama dei vari regimi totalitari.

La storia ci insegna che alla morte di un dittatore la rigidità del regime si attenua, portando ad una svolta verso un sistema più democratico; non è questo il caso della Corea del Nord.

Chi verrà dopo Kim Jong-un?

Prima che la notizia della sua morte venisse del tutto smentita, molte voci designavano come successore a capo del governo Kim Yo-Jong, sorella minore del leader coreano. Sulla “famiglia reale” nordcoreana le notizie non sono mai state certe ma la sorella sembra essere il braccio destro di Kim. Lei stessa si è resa nota incontrando in funzione diplomatica il presidente sudcoreano Mon Jea-in.

La nazione, utopistico baluardo totalitario, pare essere ancora saldamente nelle mani della dinastia che è riuscita con ogni mezzo a rendersi immortale nella memoria del suo popolo. Questa piccola realtà, prodotto di accordi internazionali fatti ad hoc, rimane, e chissà per quanto rimarrà, un osservato speciale agli occhi del mondo.

Di padre in figlio, i dittatori che si sono succeduti hanno saputo personificare, più di ogni altro, il regime dittatoriale ideale, proteggendosi in modo assiduo dalle influenze estere. La sua storia recente, segnata da un isolamento rigido, ha avuto forse un solo protagonista: la famiglia Kim.

Insomma, niente di nuovo sul fronte orientale.

Jon Mucogllava

(In copertina Виктория Бородинова da Pixabay)

Ti potrebbero interessare
Politica

Make Europe Great – La sTrumpalata di marzo 2025

EditorialiPolitica

“Dentro il Grande Gioco”: Emilio Mola arriva il 18 marzo a Bologna

CronacaPolitica

Occidente diviso: l’Atlantico è in tempesta

IntervistePolitica

Quali poteri occulti minacciano la nostra democrazia? – Luigi De Magistris al Teatro Menotti