Il 2020 è sicuramente un anno che ricorderemo a lungo, magari finirà anche sui libri di storia. La pandemia che stiamo vivendo ha e continuerà ad avere effetti determinanti sui singoli e sull’intera società. Una delle conseguenze del Covid-19 e della necessità di distanziamento è il completo blocco del mondo scolastico: a partire dal 24 febbraio 2020, le scuole italiane di ogni ordine e grado sono state chiuse, una dopo l’altra, regione dopo regione.
La didattica a distanza
La scuola però non si ferma. Non può e non vuole fermarsi. Se una decina di anni fa questa situazione non avrebbe permesso di proseguire le attività di insegnamento, oggi disponiamo di strumenti e tecnologie tali da offrire una didattica alternativa, quella a distanza. Tuttavia, non tutta la comunità scolastica accetta di buon grado il mondo del digitale, né tantomeno lo include nella propria formazione.
Così abbiamo pensato di realizzare il ciclo di interviste “The school must go on“, il cui scopo è esaminare le varie sfaccettature che la risorsa digitale può offrire. Per studiare al meglio il mondo della scuola a distanza, lo abbiamo osservato da diversi punti di vista, partendo da una prospettiva macroscopica e scendendo gradualmente nel dettaglio.
Le interviste
Il primo articolo è curato da Clarice Agostini e Iacopo Brini, che hanno intervistato Gabriele Benassi. Docente di Italiano presso le scuole Pepoli di Bologna e consulente della Viceministra all’Istruzione Anna Ascani, Benassi racconta la situazione dall’ampia prospettiva ministeriale.
Dal contesto nazionale ci spostiamo poi a quello regionale, in particolare a quello emiliano-romagnolo. Iacopo Brini e Emerlinda Osma hanno intervistato Roberto Bondi. In quanto coordinatore del Servizio Marconi TSI presso l’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna, Bondi offre un approfondimento sulla situazione di questa regione, paragonandola poi al resto d’Italia.
Fondamentale è anche indagare le realtà più piccole, quelle che si trovano a diretto contatto con gli studenti. L’intervista curata da Maddalena Ansaloni e Jon Mucogllava si rivolge a Massimo della Valle. Dirigente scolastico del Liceo Da Vinci di Cesenatico, della Valle racconta la situazione dalla prospettiva interna di un singolo istituto.
Infine Francesco Faccioli e Anna Passanese puntano la lente d’ingrandimento sull’ultimo, ma non per questo meno importante, gradino della piramide scolastica. L’intervista a Elena Pezzi, docente di Spagnolo presso il Liceo Laura Bassi di Bologna, mette in luce una prospettiva più personale e particolare. Elena Pezzi si occupa anche dei progetti Erasmus+, un campo particolarmente toccato da questa situazione di emergenza.
Prossimamente il progetto The school must go on si allargherà, includendo un’indagine riguardo alle opinioni degli studenti sulla didattica a distanza. Questa seconda parte del progetto verrà svolta attraverso un questionario diffuso tra alcuni istituti superiori di tutta Italia, e i dati raccolti verranno analizzati e riassunti in un quinto articolo.
Ieri, oggi e domani
A partire da oggi e proseguendo nei prossimi giorni, in quattro puntate e un sondaggio cercheremo di raccontare il fenomeno della didattica a distanza. Quella della scuola digitale è un’esperienza nuova, ma in realtà trova le sue radici negli sviluppi tecnologici degli ultimi anni e, molto probabilmente, ci accompagnerà sempre di più nel futuro.
- I tempi della didattica a distanza – Intervista a Gabriele Benassi (un articolo di Clarice Agostini e Iacopo Brini)
- Le opportunità del digitale – Intervista a Roberto Bondi (un articolo di Iacopo Brini e Emerlinda Osma) [10 maggio 2020]
- Verso la scuola del futuro – Intervista a Massimo Dellavalle (un articolo di Maddalena Ansaloni e Jon Mucogllava) [13 maggio 2020]
- La didattica della vicinanza – Intervista a Elena Pezzi (un articolo di Francesco Faccioli e Anna Passanese) [16 maggio 2020]
- La scuola riparta dagli studenti – La voce dei ragazzi delle superiori (un articolo di Sofia Bettari) [16 giugno 2020]
Clarice Agostini