Manca poco tempo alla cerimonia di consegna dei David di Donatello, che sarà trasmessa venerdì 8 maggio alle 21:20 su RAI Uno. Un appuntamento che, anche se quest’anno sarà diverso, non ha fermato la voglia di fare pronostici e scommesse. Anche noi non potevamo tirarci indietro. Ecco, allora, le nostre previsioni:
1. Miglior film
Tredici minuti di applausi a Cannes, quattro nomination agli EFA, 8 Nastri d’Argento, 3 globi d’oro, Premio Flaiano per la miglior sceneggiatura originale e altri di carattere internazionale. Se due indizi fanno una prova, allora il sospettato numero uno per la vittoria sembra essere Il traditore di Marco Bellocchio. Il delizioso gioiellino del cineasta piacentino, acclamato e premiato in mezzo mondo, parte con 18 nomination ai David di Donatello, dove si appresta a far man bassa di premi, tra i quali quello di miglior film. L’unico che potrebbe contrastarlo, nonostante un numero inferiore di premi e un’accoglienza più fredda, è Il primo re, dramma epico di Matteo Rovere sulla nascita di Roma.
2. Miglior regia
Come per il miglior film, anche in questa categoria tutti gli indicatori sembrano puntare su Marco Bellocchio. Già vincitore di due David alla miglior regia – nel 1980 con Salto nel vuoto e nel 2009 con Vincere – e di uno alla carriera nel 2014, l’ottantenne cineasta bobbiese sembra destinato ad accaparrarsi la quarta statuetta della carriera.
Anche in questo caso, l’unico che potrebbe contrastare l’egemonia di Bellocchio è Matteo Rovere con Il primo re. La sua regia potente e ricca di primi piani potrebbe mettere il bastone tra le ruote alla vittoria del cineasta emiliano.
3. Miglior attore protagonista
Anche qui, come nelle precedenti, il premio sembra “urlare” il nome del film di Bellocchio e, in particolare, quello del suo protagonista: Pierfrancesco Favino, autore di una performance memorabile nei panni del collaboratore di giustizia Tommaso Buscetta, alias Don Masino. La sua magnifica interpretazione dell’ex esponente di Cosa Nostra potrebbe portargli il terzo David della carriera, dopo averlo vinto nel 2006 come miglior attore non protagonista in Romanzo Criminale e nel 2012 per il toccante ruolo dell’anarchico Pino Pinelli in Romanzo di una strage.
Attenzione, però, a Luca Marinelli. La sua straordinaria interpretazione di Martin Eden nell’omonima pellicola di Pietro Marcello, valsagli la Coppa Volpi a Venezia, potrebbe essere un’importante mina vagante per la vittoria di Favino del David come miglior attore protagonista.
4. Miglior attrice protagonista
In campo femminile, sembra essere Valeria Bruni Tedeschi la favorita numero uno per la vittoria del David come miglior attrice protagonista. La sua magnifica interpretazione di Anna ne I villeggianti potrebbe darle il quinto David della carriera. L’unica a contrastarla è Linda Caridi, la Lei di Ricordi?
5. Miglior attore non protagonista
Mentre nella categoria di miglior attore protagonista Pierfrancesco Favino sembra (apparentemente), non avere rivali, nel reparto riservato al miglior attore non protagonista prevale un certo equilibrio. Infatti, nonostante il favorito sembra essere Roberto Benigni per il suo ruolo di Geppetto nel Pinocchio di Matteo Garrone, lo seguono a stretto giro di posta Luigi Lo Cascio e Fabrizio Ferracane, nei panni, rispettivamente, di Totuccio Contorno e Pippo Calò de Il traditore.
La vittoria del Nastro ex aequo in questa categoria, potrebbe essere un ulteriore tentativo di sgambetto all’attore toscano, con l’attore palermitano che sembra essere più indicato alla vittoria in questo duello rusticano con Benigni.
6. Miglior attrice non protagonista
Per quanto riguarda l’attrice non protagonista, sembra essere l’ellenico-napoletana Valeria Golino la più vicina alla vittoria. La sua magnetica interpretazione del personaggio di Rita in 5 è il numero perfetto (link al trailer) sembra aprirle le porte al trionfo.
Vi è comunque da prestare attenzione, all’insidia, tra le altre, di Tania Garribba, eccellente interprete della sorella di Romolo e Remo ne Il primo re.
7. Miglior sceneggiatura originale
Anche qui, sembrano esserci apparentemente pochi dubbi. Valia Santella, Ludovica Rampoldi, Marco Bellocchio, Francesco Piccolo e Francesco La Licata per Il traditore sembrano destinati a vincere a mani basse il premio per il miglior script, grazie alla minuziosa fedeltà nella ricostruzione dei fatti che vengono descritti nel film, incentrato sulla vita del Boss dei due mondi. Il resto è argomentato dai premi, dove la pellicola ha fatto letteralmente tabula rasa.
L’unica sorpresa potrebbe essere lo script dallo humour nero di Bangla, commedia sull’integrazione narrata dal cineasta romano con origini cingalesi Phaim Bhuyian, già vincitore del Nastro d’Argento per la miglior commedia.
8. Miglior sceneggiatura non originale
Riscrivere un capolavoro letterario come Martin Eden non è cosa per tutti. Se poi lo si riscrive bene, tanto di guadagnato. Si tratta di Pietro Marcello e dell’adattamento del romanzo di Jack London, talmente fedele da meritarsi ed essere destinato a vincere il David per il miglior script adattato.
C’è da prestare attenzione, comunque, a La paranza dei bambini. Vincitrice dell’Orso d’Argento a Berlino per la miglior sceneggiatura, la pellicola tratta dal romanzo di Saviano sembra in ogni caso avere tutte le carte in regola per vincere.
Gianluca Dozza
(In copertina rielaborazione grafica della statuetta dei David di Donatello)