Non ci resta che piangere (o ridere)
Aprile 2020: MES APPROVATO: FUORI DALLA LEGGE, DITTATURA NEL NOME DEL VIRUS: Non ci sono gli Eurobond che voleva Conte ma c’è il MES, una drammatica ipoteca sul futuro, sul lavoro e sul risparmio dei nostri figli. Dal 1989 ad oggi l’Italia ha versato all’Europa 140 miliardi, ora per averne a prestito 35 ci mettiamo nelle mani di un sistema di strozzinaggio legalizzato. Oltretutto, senza nessun passaggio in Parlamento, come più volte richiesto dalla Lega. Siamo fuori dalla legge, siamo alla dittatura nel nome del virus. Presenteremo una mozione di sfiducia al ministro Gualtieri. –Matteo Salvini
Il Governo si è sottomesso a Germania e Olanda, la coerenza e la dignità dove le hanno MES? Una sola parola: tradimento. – Giorgia Meloni
Questo governo…
Sono queste le parole che il quasi-dottore Matteo Salvini e Giorgia Meloni (che è una donna, è una madre ed è cristiana – ed è anche conosciuta per la nota somiglianza a un personaggio manga di nome Mari Ohara, bionda, molto più apprezzata di lei dalla comunità LGBT) hanno postato su Instagram, il mezzo di comunicazione che usano le ragazzine per lanciare frecciatine o per far vedere ai loro followers che anche loro hanno donato per far spegnere gli incendi in Australia.
Ok, va bene, magari non possiamo sperare in un futuro migliore del nostro presente, ma almeno smettiamola di dare la nostra fiducia a chi pensa di dover rispecchiare l’italiano medio solo per farci sentire a casa. Andiamo ad analizzare la situazione un po’ più profondamente di “Salvini e la Meloni come sempre capiscono come entrare nel fresco del panorama politico per non lasciare che ci si dimentichi dove hanno i loro nei”, che comunque riassume benissimo.
…non lavora…
Il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) è nato nel 2012 non perché l’obiettivo del povero Conte, che sta cercando di trascinarci fuori da queste pandemiche sabbie mobili, fosse quello di spingerci dentro con tanto di urlo spartano otto anni dopo, ma perché bisogna mantenere una stabilità finanziaria dell’Unione Europea, ed è possibile grazie al fondo salva-stati che emette prestiti a paesi che si trovano in difficoltà economica, con la promessa che vengano restituiti fino all’ultimo centesimo.
Per rendere più chiare le situazioni in cui il MES è valido, bisognerebbe fare l’esempio della cicala che canta mentre le formiche vivono del sudore della fronte e della forza delle loro schiene, ma per quanto l’Italia sia famosa per la poca voglia di impegnarsi nelle cose in cui è richiesta fatica – uno stereotipo che fa o ridere o piangere, e se avete riguardato Harry Potter in questa quarantena vi sarete accorti che anche Mundungus Fletcher ha un accento napoletano – non è questo il caso. Non abbiamo deciso di chiudere tutto per prenderci una Vacanza dallo stress di questa globalizzazione, ma perché la gente sta morendo a causa di una pandemia. Per questo, a mio modesto parere, il MES stesso in una situazione simile fa ridere o piangere.
…con il favore…
Tuttavia, il fatto che le decisioni in Unione Europea vengano prese all’unanimità degli Stati che ne fanno parte o a maggioranza qualificata o semplice, implica che se l’Olanda e la Germania dicono “no” alla proposta di Eurobond (ipotetico meccanismo solidale di distribuzione dei debiti a livello europeo attraverso la creazione di obbligazioni del debito pubblico dei paesi dell’eurozona), non si possa fare altrimenti che accettare il MES, con magari qualche modifica data dal fatto che alla fine il mondo ha un po’ di umanità e capisce che chiudere tutto non è solo un gesto di protezione del paese stesso, ma anche di grande altruismo nei confronti degli altri paesi.
I cosiddetti paesi PIGS (ossia i più deboli economicamente, lasciando perdere la sigla perché ci sono troppe cose ormai in questo articolo che fanno sia ridere che piangere) e non solo, hanno chiesto che l’Unione Europea si faccia carico di questa crisi, e hanno ottenuto il MES tradizionale con l’abolizione delle sanzioni come sorpresa pasquale da parte dei Ministri delle finanze.
…delle tenebre
Ora, sottolineiamo il fatto che Conte non abbia firmato nessun accordo sul MES; sottolineiamo il fatto che Salvini e la Meloni, come i bulli che cercano di risultare vittime quando vengono scoperti – e ci provano così intensamente che finiscono per crederci davvero – stiano dando del “bullo” al Premier che sta cercando di prendere decisioni importanti mettendo il bene dei cittadini del nostro paese prima dell’economia che è stata distrutta nelle prime due settimane di quarantena; e sottolineiamo che prima di parlare di dittatura e Corea del Nord, uno dovrebbe davvero andarci, in Corea del Nord. Ecco, sottolineando tutto questo, fa sia piangere che ridere il fatto che nessuno dei due abbia davvero risposto alla ramanzina.
Certo, il governo Monti ha firmato per il MES, un governo spalleggiato dalla Meloni, all’epoca, e certo, Salvini – come le Winx che prima di una battaglia fanno aspettare venti minuti gli avversari per il loro incantesimo di trasformazione Enchantix – è abile molto più della Meloni a portare l’attenzione su cose che non riguardano minimamente il motivo per cui sia lui che lei sono chiamati in causa; ma avendo visto le intenzioni di voto che regalano alla Lega delle belle soddisfazioni, vorrei chiedere cosa spinge la gente a considerarli come modelli a cui lasciare in mano un paese (sarà forse il fatto che facciano ridere alcuni e piangere altri?).
Elettra Dòmini
Salvini e Conte – Un’altra rottura di Meloni è un articolo di Voci, una rubrica di Elettra Dòmini, a cura di Elettra Dòmini e Davide Lamandini.