Giornali, televisione, social network. Ogni giorno siamo bombardati da informazioni e notizie, molte delle quali non riusciamo a comprendere pienamente. Se solo ci fosse qualcuno, un Professore più sapiente di noi, a cui rivolgere i nostri interrogativi e con cui condividere le nostre riflessioni.
Catastrofe
Mi scusi Professore, se n’è accorto anche lei? Di come il tempo sembri essersi fermato, eppure stia scorrendo così velocemente. Siamo entrati in casa con l’inverno, la neve in alcune zone d’Italia, mentre ora ci piacerebbe sdraiarci sotto gli ombrelloni. Ha notato che tutto sembra avvolto dal silenzio? Nonostante le sirene delle ambulanze, la musica dai balconi, i telegiornali che urlano gli ultimi aggiornamenti sulla situazione. Il mondo intero o quasi si è preso una pausa.
O forse no, non è il mondo ad essersi fermato. Siamo noi, l’umanità, ad aver messo da parte temporaneamente le nostre solite attività. Il globo continua i suoi moti di rotazione e rivoluzione, i fiori sbocciano sui rami, gli animali ritrovano la pace in un pianeta originariamente creato per loro. Per loro e per noi, allo stesso livello, con gli stessi vantaggi e obblighi. L’umanità ha però deciso di cogliere i frutti della Terra senza rispettare i suoi doveri. Ci siamo sentiti invincibili, ma è bastato un virus a farci tornare al nostro posto.
Rinchiusi dentro le nostre case come animali nelle loro tane, riflettiamo ora su come la Natura avrebbe la forza di spazzarci via in un istante, se solo volesse. E lei Professore, ha paura che tutto questo un giorno possa accadere? Ha paura che stia accadendo proprio ora? C’è qualcosa che possiamo fare, secondo lei, per evitare la catastrofe? E inoltre, è davvero di catastrofe che si deve parlare?
Resurrezione
Le macchine smetterebbero di circolare, le fabbriche di annerire i cieli con il fumo e avvelenare i mari con gli scarti tossici. Gli alberi non verrebbero più tagliati, il petrolio estratto, i rifiuti abbandonati, le scie inquinanti di navi e aerei si dissolverebbero. Tutto questo sta avvenendo, in minima parte, anche ora, e la Natura ci mostra la sua gratitudine: i delfini nel porto di Cagliari, le papere nella Barcaccia di piazza di Spagna, i pesci nei cristallini canali di Venezia. No, non sarebbe una catastrofe, sarebbe una rinascita.
E se l’umanità potesse partecipare a questo rinnovamento? L’uomo deve per forza morire per permettere al pianeta di vivere? Ci si presenta ora la possibilità di ripartire, anche se non da zero, da una situazione di stallo, un limbo dal quale possiamo salvare la nostra esistenza o decretare la nostra fine. La Natura ci sta offrendo un’opportunità, un’ultima opportunità, e noi non dovremmo esitare a coglierla al volo. Possiamo trasformare la quarantena in una resurrezione: dobbiamo solo cercare di non ripetere gli errori passati quando torneremo alle nostre solite attività. Crede che sia possibile, Professore? Crede che questa volta l’uomo abbia capito di non essere invincibile?
Clarice Agostini
(In copertina Jonas da Unsplash)
Un’ultima opportunità è il quindicesimo articolo di Mi scusi Professore, una rubrica di Clarice Agostini.