Il mondo è invaso dal Coronavirus. Ovunque uno si volti può trovare una persona che ne parla, una che lo commenta, qualcuno che mette un hashtag e qualcun altro che condivide un post su Facebook. Niente sembra contenere questa piaga d’Egitto, che, come l’invasione delle locuste, sta lentamente divorando tutto ciò che trova sul suo percorso, Internet compreso. Ma, se per strada non si vede più neanche un’anima, l’effetto che la pandemia ha avuto sul web è stato opposto e ad oggi si contano ore e ore di commenti, consigli, raccomandazioni e guide sul coronavirus di ogni forma e dimensione, contenuto e attendibilità, consistenza ed elaborazione.
Un decalogo di sopravvivenza
A fronte di questa sovrabbondanza di informazioni, ho deciso di creare un mio decalogo per sopravvivere al Coronavirus. Un testo profondamente diverso da quelli che circolano su internet, un testo che forse mi costerà la vita, perché racconta l’unica e incontrovertibile Verità, quella che i poteri forti non vogliono farvi conoscere. Ho fatto approfondite ricerche nel deep web per capire chi ci fosse dietro, ho contattato – rigorosamente via Skype – i più importanti esperti di fake news al mondo (tra cui Vittorio Feltri, Enrico Mentana e Roberto Giacobbo) per capire cosa fosse vero e cosa falso.
E poi mi sono recata nella lontana Polinesia Francese, presso un tempio maori dell’isola di Tahuata perché si dice che in Nuova Zelanda e nelle zone limitrofe conoscano un rito per scacciare gli spiriti rancorosi degli antenati, quelli assetati di vendetta degli ex che ancora vi mettono i like su Instagram e pure parassiti come i virus. Vi starete chiedendo come sia riuscita a sfuggire ai controlli dei carabinieri italiani. Semplicissimo: una vecchia Ford Anglia di papà Arthur, dei documenti falsi e, ovviamente, l’autocertificazione. Quella non scordatevela mai.
In ogni caso, tutte le persone che ho interpellato sono state concordi nel dirmi che il mio diploma di terza media sia più che sufficiente per parlare di Covid-19 al pari, se non al di sopra, di un qualsiasi virologo. Dunque, ecco a voi il mio decalogo di sopravvivenza al Coronavirus.
10 consigli per sopravvivere al Coronavirus
Servono solo pochi piccoli accorgimenti per vivere in serenità con questa spada di Damocle sulla testa, se non volete chiudervi in una camera blindata e nascondere la chiave finché non avranno trovato un vaccino:
- Pare che la diffusione del virus sia stata perfettamente pianificata alla Casa Bianca come parte di una ben più larga operazione – leggasi complotto – elaborata per mettere in difficoltà economica la Cina. Non si sa con certezza chi possa essere a capo di questa operazione (Donald Trump? Bill Gates? Vin Diesel?), ma è certo che i media ci stiano mentendo: diffidate di quello che vi dicono i poteri forti, che ancora vogliono farci credere che la Terra sia sferica;
- Appassionati di birra come me? Mi dispiace, ma dovrete rinunciare alla Corona, pare che sia stata troppo vicina al virus per non essere anche lei contagiata. Evitate tutte le persone che fanno Corona di cognome (sia Mauro che Fabrizio) e, già che ci siete, pure la regina Elisabetta, pare sospetta la vitalità che dimostra alla sua veneranda età;
- Non smettete però di bere! Pare che ubriacarsi spesso aiuti a sviluppare una buona resistenza al virus. Meglio rischiare la cirrosi epatica piuttosto che il SARS-CoV-2, e, nel caso non funzioni, potrete sempre assaporare qualche attimo di libertà mentre l’ambulanza vi porta via in coma etilico;
- L’unico oggetto che sembra in grado di proteggere dal morbo è la mascherina: indossatela sempre e comunque, fuori e dentro casa, sotto le coperte e sotto la doccia. Va bene anche quella di cartoncino che a sei anni indossavate la notte per abbandonare le spoglie mortali del povero Bruce Wayne e trasformarvi in Batman;
- I malati hanno sintomi unici e riconoscibilissimi: se vedete qualcuno che tossisce, correte come se vi stesse inseguendo un leone o come se aveste appena visto il vostro autobus in arrivo alla fermata. L’esperienza insegna che più di un mese di quarantena indebolisca il vostro fisico già di suo non troppo in forma, e un po’ di sano allenamento non può di certo far male;
- Le uniche persone sopravvissute al virus dicono di aver bevuto candeggina diluita con succo di limone, caffè e una goccia di acqua santa. Mi raccomando, solo una goccia, deve venire una pozione degna del Principe Mezzosangue. Nessuno ha confermato queste voci, ma nessuno le ha neanche smentite;
- Nel caso in cui siate disoccupati e abbiate assolutamente bisogno di mettere da parte un po’ di soldi, vi consiglio di aprire un traffico illegale di autocertificazioni, il bene più prezioso negli ultimi tempi dopo l’Amuchina e la Nutella. E se qualcuno vi chiede qualcosa, negate sempre e dite che state portando fuori il vostro caro animaletto domestico, definizione che va bene per il Mastino Tibetano che nascondete sotto al letto, per il pesciolino rosso a cui non date da mangiare dal 2012 e per vostro figlio.
- È più facile che a ucciderci tutti sia un disastro naturale, la Terza Guerra Mondiale o l’ansia da SARS-CoV-2 che il virus stesso: se è vero che il genere umano non è privo di intelletto, come prima cosa vedete di calmarvi e ragionare, e come seconda cosa correte alla Coop più vicina e procuratevi tutti i rotoli di carta igienica che trovate: un uomo può sopravvivere due settimane senza cibo, dieci giorni senza acqua, ma neanche un’ora senza carta igienica, ricordatevelo bene e prendete esempio dai cari cugini d’oltremanica;
- Se, come me, siete sicuri di sopravvivere al Coronavirus e odiate le masse, approfittate della situazione: tossite forte un paio di volte e la folla (se ne trovate una in questi giorni) si aprirà come il Mar Rosso. Se non funziona però potrebbero venire a cercarvi sotto casa con i forconi.
- Non prendete mai troppo seriamente i decaloghi su come sopravvivere al Coronavirus, di solito almeno 9 punti su 10 sono palesemente falsi. E nove volte su dieci le persone che li leggono non sono in grado di distinguere una notizia vera da una falsa. Se vi capita di leggerne uno, stateci attenti, il diavolo si annida nei dettagli.
Se seguirete queste piccole indicazioni vedrete che diventerete più tranquilli riguardo al caro SARS-CoV-2 e più attenti ad apprezzare le piccole cose quotidiane, come igiene ed educazione. Serviva davvero una pandemia per ricordarci di lavare spesso le mani o di coprire la bocca quando tossiamo?
Carolina Passerini (con la collaborazione di Davide Lamandini)
(La copertina di “10 consigli per sopravvivere al Coronavirus”, è una rielaborazione grafica dalla locandina di “Io sono leggenda“, di Francis Lawrence)