I Racconti

La finestra sul cortile – Passare il tempo in quarantena

La finestra sul cortile

Non è facile far passare il tempo, si sa. Vola quando abbiamo troppi impegni, sembra non scorrere mai quando ci annoiamo. A pensarci bene, è proprio il suo passare che detta i nostri ritmi, e in questo periodo di quarantena tutti i nostri ritmi sono improvvisamente venuti a mancare. I giorni si srotolano tutti uguali, il lunedì mattina è identico a una qualsiasi domenica pomeriggio, e nelle nostre menti inizia a venire meno anche la sua cognizione. Per far fronte a tutto questo abbiamo deciso di proporvi una serie di articoli brevi con qualche piccola attività da fare per riempire – speriamo – il vostro tempo e cercare di passarlo in allegria.


Conoscete davvero i vostri vicini?

Chissà cosa nasconde l’inquilino del terzo piano. Ve lo siete mai chiesti? Con quel cappello a tesa larga che gli copre sempre lo sguardo e l’aria furtiva anche quando sta scendendo per buttare la spazzatura, sembra il protagonista di una spy story degli anni ‘50. E la vecchia arpia del pianterreno? Quella appostata ogni giorno dietro lo stipite della porta per ascoltare i discorsi degli altri vicini e poi riportarli fedelmente alle amiche dell’ultimo piano durante l’ora del tè, lei sa tutto di tutti. Non avviene mai nulla nel condominio senza che lei lo venga a sapere.

E la coppia del pianerottolo? Loro sì che sono strani, un giorno abbracciati come due sposi appena tornati dalla luna di miele, il giorno dopo che si urlano contro come se stessero per divorziare da un momento all’altro. E vanno avanti così da almeno vent’anni. Per non parlare del portinaio: capelli bianchi tagliati corti, occhi chiari penetranti; ogni volta che entrate vi osserva di sottecchi sollevando appena lo sguardo dal giornale che sta fingendo di leggere. Lui vede e riferisce ai piani alti. Qualcuno dice che sia stato l’amante dell’arpia del piano terra, cinquant’anni fa, ma sono informazioni strettamente confidenziali. Acqua in bocca.

Il compito di questa quarantena

Ecco, il primo compito per questa quarantena sarà scendere in cantina e tirare fuori dallo scatolone dei giochi di quando eravate bambini il vecchio binocolo delle grandi esplorazioni. Quello che a giorni alterni vi faceva sentire il capitano Achab in cerca di un indizio di Moby Dick di fronte alla lucida superficie del mare o il generale Winston Churchill intento a fissare in cielo le circonvoluzioni degli aerei della Luftwaffe. O, in alternativa, anche il piccolo Simba che osserva l’orizzonte al fianco del padre. “Tutto ciò che è illuminato dal sole è il nostro regno”. Piango ancora se ci penso. E so che di nascosto lo fate anche voi.

Prendete il binocolo, stavo dicendo, e appostatevi dietro la finestra della vostra camera da letto. No, fermi, non così, dovete stare molto attenti a non farvi vedere da nessuno. Per prima cosa tirate le tende, poi accostate leggermente le persiane, quel tanto che basta per guardare fuori al riparo da sguardi indiscreti. E a questo punto nascondetevi lì dietro e spiate i vicini del palazzo di fronte al vostro, mentre si muovono da una stanza all’altra della casa. Chissà che qualcuno di loro non abbia uno scheletro nell’armadio pronto a saltare fuori… O una suocera murata dietro allo specchio del salotto. Spetterà a voi scoprire i loro segreti.

Se però siete troppo pigri per alzarvi dal divano, potete cercare in questo testo tutti i film, i libri e le serie TV che ho citato e recuperarli. Meritano. Ma forse questo è un altro compito, che andrà raccontato in un prossimo articolo di Passare il tempo in quarantena

Davide Lamandini


La finestra sul cortile è il primo articolo della serie Passare il tempo in quarantena.

Sull'autore

Classe 2000. Mi piacciono le storie, qualsiasi sia il mezzo che le fa circolare o la persona che le racconta. Credo nella letteratura, nel tempo che passa e nelle torte al cioccolato per le giornate più tristi. Aspetto con impazienza domani e, nel frattempo, leggo, scrivo e traduco qualche lingua morta persa in un passato lontanissimo.
    Ti potrebbero interessare
    I RaccontiPodcast

    Parole Nomadi 1×05. “Nuvole bianche”, di Lorenzo Cavazzini

    I RaccontiPodcast

    Parole Nomadi 1×04. “Quella volta in cui il Cielo baciò la Terra”, di Lorenzo Cavazzini

    I RaccontiPodcast

    Parole Nomadi 1×03. “Le luci della città”, di Lorenzo Cavazzini

    I RaccontiPodcast

    Parole Nomadi 1×02. “Che tu sia per me l’Oceano”, di Lorenzo Cavazzini