Le notizie di cronaca che sentiamo ogni giorno sembrano volerci convincere che l’unica strada possibile sia quella della paura, che i muri vadano alzati e le porte sbarrate. Il mondo vuole isolarsi, isolarci e chiuderci in una bolla di certezze assolute e dogmi inalterabili. Noi allora cerchiamo di costruire un’altra realtà, raduniamoci attorno al caldo di un camino e, come in tempi ormai lontani, esorcizziamo il male con delle favole, Storie contro la paura.
Il grande boato
È un grande boato quello che sveglia i cittadini di Zagabria (capitale della Croazia) la mattina del 22 marzo 2020. Due scosse di terremoto di magnitudo 5,4 e 4,6, la prima alle 06:24 e la seconda alle 07:00.
E la situazione si mostra fin da subito molto complessa da gestire, in un paese appena entrato in lockdown con già 300 casi accertati di Coronavirus su una popolazione di poco più di 4 milioni di abitanti. Alcuni palazzi e delle chiese del centro storico crollano o vengono danneggiati, un ospedale viene fatto evacuare e vengono segnalati numerosi feriti, tra i quali un ragazzo di 15 anni in gravissime condizioni. Fuori il blocco dei mezzi pubblici è totale, così come il divieto di uscire in strada, mentre la paura si insinua sotto pelle. La gente è costretta a uscire e a radunarsi in strada, nel timore che succeda qualcosa anche alle loro abitazioni.
“Stiamo affrontando due gravi crisi, il terremoto e l’epidemia“, dichiara poco dopo alla stampa il ministro dell’Interno Davor Božinović. A sorpresa è stata l’Italia a intervenire in sostegno della Croazia colpita dal terremoto, attraverso l’invio da parte di Esercito Italiano e protezione civile di uomini, automezzi, officine mobili e tende per ospedali da campo improvvisati. L’Italia che in questo periodo tanto sta combattendo contro il virus ha comunque trovato la forza di sostenere un altro paese in difficoltà. Già questo è un passo avanti.
L’ora più buia
Il soffio del vento
Brunori Sas, Al di là dell’amore
Che un tempo portava il polline al fiore
Ora porta spavento, Spavento e dolore
Sembrano profetiche le parole della canzone Al di là dell’amore di Brunori Sas. Ecco, in questa ora più buia, nel caos dell’emergenza Coronavirus che dilaga in tutto il mondo – dagli Stati Uniti alla Cina -, mentre bisogna pensare a nuove mascherine da acquistare, a nuovi posti da attrezzare in terapia intensiva, a come isolare il più possibile la pandemia e a come allo stesso tempo salvare l’economia, solo l’unione ci salverà.
Non credo che sia possibile uscire da questa crisi e dalle tante che ci sono state e che ci saranno senza l’aiuto reciproco. Da persona a persona, da Stato a Stato, da continente a continente. E, al di là dell’amore, esattamente come il Coronavirus ha dimostrato che i muri non sono altro che inutili invenzioni della nostra paura, solo il sostegno reciproco ci potrà permettere si superare questa ora più buia. La nostra ora più buia.
Ma vedrai che andrà bene
Brunori Sas, Al di là dell’amore
Andrà tutto bene
Davide Lamandini
(In copertina Rémi Walle da Unsplash)
Al di là dell’amore è il quinto articolo di Storie contro la paura, una rubrica di Davide Lamandini.