Editoriali

Si va in scena – Editoriale aprile 2020

Scena

A distanza di un anno dalla presentazione ufficiale, torna a parlare Lorenzo Bezzi, fondatore e direttore di Giovani Reporter, per analizzare questo drammatico momento storico.


Esigenza di cambiare

Salve a tutti, per chi non sapesse chi io sia mi chiamo Lorenzo Bezzi e sono il fondatore e il direttore di Giovani Reporter. Chi mi conosce lo sa: fin dall’età di nove anni sogno di diventare giornalista. A soli quattordici anni ho ideato questo progetto, per poi iniziare a svilupparlo una volta terminato il liceo. Fino ad oggi, mi sono sempre occupato esclusivamente delle attività organizzative, relazionali e gestionali, lasciando spazio ai contenuti prodotti dai miei collaboratori, con lo scopo di far emergere i loro numerosi talenti. 

A distanza di un anno dalla presentazione ufficiale, sento il bisogno di uscire dalla cabina di regia, tornare in scena, salire sul palco e ritagliarmi un piccolo ruolo in questa grande opera. Forse questa esigenza è dovuta anche al periodo storico molto complicato che stiamo vivendo e che mai nessuno fino a poche settimane fa avrebbe pensato di dover affrontare.

Resistenza 2.0

Dal momento che non possiedo né i titoli né le competenze, non ho assolutamente la presunzione di voler giudicare la situazione, ma nulla mi vieta di esortarvi a resistere e a non rendere inutile ogni sacrificio tentato fino ad oggi, non è possibile arrendersi o illudersi di aver vinto nonostante gli ultimi dati positivi relativi al Coronavirus (Covid-19).

Dobbiamo convincerci che ognuno possa essere fondamentale facendo la sua parte, proprio adesso che le forze stanno cedendo, ora che si sta perdendo la cognizione del tempo e che la vita sembra ci stia scivolando di dosso, così da accrescere il desiderio di ricominciare ad uscire e riprendere quello che abbiamo lasciato. Ecco, esattamente quando la mente inizia a scaturire questi pensieri, è il momento di reagire. Per una volta proviamo a fare un passo indietro, lasciamoci alle spalle ogni rancore, non sprechiamo tempo a lamentarci o a cercare ipotetici colpevoli, troviamo il coraggio di abbandonare il passato. Prima lo facciamo e prima possiamo ripartire.

Inoltre, bisogna essere pronti e consapevoli che, una volta terminata l’emergenza sanitaria, si dovrà affrontare il notevole danno economico provocato. Quasi sicuramente ci sarà una crisi economica, un nuovo 2008, e come nel 2011 il presidente della Repubblica sarà costretto ad intervenire personalmente dando vita ad un governo tecnico che dovrà guidare il paese fino al 2023, cioè fino alla fine dell’attuale legislatura parlamentare. 

Cosa accadrà

Probabilmente l’esecutivo verrà affidato a Mario Draghi, noto economista, che nel ruolo di presidente della BCE (Banca centrale europea), nel 2011 garantì per il paese in prima persona. Da un anno la situazione era tragica, si temeva la disintegrazione dell’Eurozona, i rendimenti economici e lo spread si impennarono, Draghi intervenne, si espose pubblicamente e affermò che avrebbe fatto di tutto per salvare la moneta unica. Ci riuscì e risparmiò all’Italia il tracollo finanziario, da allora i rendimenti sul debito periferico sono scesi drasticamente dal 7,4% al 2%. Nessun altro banchiere al suo posto lo avrebbe fatto; per questo potrebbe essere davvero la persona più adatta.

Questo esecutivo avrà il compito di prendere provvedimenti drastici, di cui nessun governo politico si assumerebbe la responsabilità, poiché metterebbero in ginocchio nuovamente moltissime famiglie, ma che saranno fondamentali per la ripresa generale dell’economia, e magari – perché no? – per creare le condizioni adatte ad avviare una nuova fase di benessere generale, un boom economico, come accadde nel dopoguerra. 

Vedremo cosa succederà, l’importante adesso è non mollare, restare in scena, mantenere l’entusiasmo e la determinazione per raggiungere i nostri obiettivi; tutto questo sarà fondamentale per l’avvenire. Intanto noi Giovani Reporter continueremo a sfornare articoli, ed io da direttore mi impegnerò maggiormente a diffondere le nostre idee, e che possano essere sempre più rumorose.

Lorenzo Bezzi

(In copertina “In scena”, di Rob Laughter da Unsplash)


Si va in scena è il nuovo editoriale di Giovani Reporter.

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