L’attenzione mediatica che ci sta circondando in questo momento, si sa, è quasi costretta a concentrarsi su un unico argomento: il Coronavirus. Passano così in secondo piano alcune notizie , ad esempio il fatto che la canzone dei Beatles “Let it be”, uscita il 6 marzo del 1970, ha compiuto 50 anni.
Cinquant’anni di “Let it be”
L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo costringe noi più giovani a restare a casa, scuole e università chiuse, il divieto di incontrarci con i nostri amici, siamo obbligati a dedicare del tempo a noi stessi, e da questo punto di vista non è certo una condanna. Quale opportunità migliore di questa per spolverare i vecchi vinili di Papà e scoprire classici che hanno costruito la colonna sonora di intere generazioni e che con noi stanno iniziando a passare inosservati?
Tra questi colossi il singolo “let it be” della band britannica The Beatles merita sicuramente il podio. Tutti almeno una volta l’abbiamo sentita, canticchiata piano o urlata a gran voce all’interno di un coro per il saggio della scuola. È una melodia che ci ha accompagnato tutti, qualcuno per pochi minuti altri per tutta la vita. Un capolavoro a 360 gradi con un’armonia bellissima nel suo essere semplice, accordi che stringono il cuore ed un testo che è un vero e proprio inno alla vita: lascia che sia, lasciate che sia e tutto andrà bene.
Let it be è senza dubbio il brano più celebre del gruppo, quello che ne anticipò anche la separazione. Le loro strade infatti si divisero nel 1970. Nel video, girato lo stesso anno, si percepisce in parte la tensione: Paul McCartney adulto e barbuto che canta guardando la telecamera, come stessero i suoi occhi salutando il mondo che tanto ha amato lui e i suoi compagni; una Yoko Ono seduta a terra troppo vicina a John Lennon. Restano sulle loro, la stimata coppia John e Paul non costituisce più l’insieme di ciuffi sventolanti che cantavano uno accanto all’altro. Ora non si guardano nemmeno in faccia. Un’atmosfera di assoluta serietà, è l’ultimo lavoro che firmeranno insieme, l’addio al mondo dei Beatles.
Paul is quitting the Beatles
Era il 10 aprile 1970 quando la redazione del “Daily Mirror” si trovò con in mano il comunicato stampa firmato da Paul McCartney che dichiarava il suo allontanamento dal gruppo. Uno scoop da prima pagina pubblicato però con una certa amarezza: non rappresentava solo la fine di un gruppo, era la fine di un’epoca. I Beatles sono stati un fenomeno culturale che ha letteralmente accompagnato un intero decennio, l’influenza che hanno avuto sul mondo di allora è incalcolabile.
A partire dalla Beatlemania, fenomeno che prevedeva un’adorazione di massa verso questi 4 ragazzi eleganti e profumati, la società si trovò di fronte ad una delle prime vere e proprie globalizzazioni: la loro musica arrivava ovunque, e così anche le loro immagini e prodotti. I giovani di tutte le nazionalità avevano qualcosa in comune: amavano i Beatles.
I loro testi, soprattutto quelli degli inizi, si limitavano a raccontare ciò che si addice al genere Pop del quale erano i precursori, amore, leggerezza, non di certo i temi di chi sta iniziando una rivoluzione. Eppure la stavano facendo. Possiamo quasi definirli come “i primi influencer” tutto di loro, dal modo di vestire al modo di tagliarsi i capelli, diventava presto tendenza e quando vollero iniziare a trasmettere messaggi più importanti, niente si mise tra loro e il mondo che avevano conquistato. Sì innalzò così il grido dei Beatles rivoluzionari, che arrivò oltreoceano, contro la guerra del vietnam, in onore della pace, la libertà d’espressione, la parità di etnie e genere.
Un sussurro di saggezza
Raccontare la storia dei Beatles in un modo che le faccia giustizia è molto difficile ed è impossibile farne anche solo una sintesi in qualche migliaio di caratteri. Il modo migliore per capirli è affidarsi alla loro musica. In particolare a questa piccola perla che ha avuto il suo cinquantesimo compleanno un po’ di giorni fa, ma che non è mai stata più attuale di adesso.
Let it be. Lascia che sia. Non opporti alla vita che tanto cerchi di comandare, rifletti sul peso che i tuoi gesti hanno sul mondo. Trasmetti saggezza, assapora le cose semplici, perché il sole tiepido di questa insolita primavera non ti viene privato, si posa anche sul tuo balcone. Non lasciare che la paura e l’ignoranza vincano, ma abbi fiducia. Lascia che sia la speranza il lume che sconfiggerà il buio di questo tempo, che illumini la nostra notte continuando a brillare, fino a domani.
Shine on until tomorrow, let it be.
Beatles, Let it Be
Maddalena Ansaloni