Politica

Regionali Puglia 2020 – Il nodo Taranto

Taranto

Se devo pensare a un’immagine che possa caratterizzare al meglio la città di Taranto, mi viene subito in mente il Castello Aragonese. Il simbolo di una storia lunga e gloriosa che ha le sue radici con i primi insediamenti Greci. “Quell’angolo di mondo più d’ogni altro m’allieta”, sono le memorabili parole con cui il poeta Orazio ha descritto la città Ionica.

Oggi Taranto non è più questo, qualcosa è cambiato dai tempi della metropoli greca, terra dei commerci, delle arti e della filosofia. Oggi è la terra dell’Ilva, delle promesse non mantenute, del disastro ambientale. Il prossimo 26 febbraio si svolgerà in questa città la seconda edizione della Fiaccolata per le vittime dell’inquinamento, manifestazione che sta raccogliendo sostegno da molte comunità d’Italia, come quella di Firenze, che darà vita ad una propria fiaccolata di solidarietà per Taranto. Intanto le elezioni si avvicinano e la campagna elettorale può dirsi incominciata.

Regionali pugliesi

Michele Emiliano, attuale governatore pugliese, conferma la sua candidatura forte della vittoria alle primarie con circa il 70% dei voti e non si dimostra preoccupato dal contributo che Renzi intende negare per la coalizione del centrosinistra. Il governatore uscente risulta nei sondaggi in testa con una percentuale che va dal 35 al 39%. La situazione è molto incerta a causa dell’ottima percentuale della candidata del M5S – Antonella Laricchiatra il 25 e il 29%. Questo porterà i Pentastellati a partecipare in solitaria, non alleandosi quindi con il Pd. Il centrodestra, invece, propone il candidato di Fratelli d’Italia, Raffaele Fitto, con un eventuale consenso che varia tra il 27 e il 31%.

In piazza a Taranto

Molti politici sono passati da qui, sfilando su una passerella rossa, non di porpora ma di polvere di ferro. Le elezioni regionali pugliesi di tarda primavera si avvicinano e a Taranto arrivano vecchie e nuove conoscenze. Il 19 febbraio sarà il turno di Matteo Salvini, che sembra non voler affrontare il problema dell’acciaieria ma avere intenzione di concentrarsi ancora una volta sul tema immigrazione: “A Taranto sbarcheranno in 400 a bordo di una nave delle ONG. Con i problemi di lavoro, inquinamento, agricoltura, l’unico modo che ha questo governo per ricordarsi della Puglia è far sbarcare migliaia di immigrati.”

In realtà i toni dell’ormai ex ministro dell’interno sembrano in tendenza con l’atteggiamento di vittimismo derivante dall’autorizzazione a procedere del Tribunale di Catania per il caso Gregoretti. Ma in quella data la Lega non avrà l’esclusiva nelle piazze Tarantine. Il 19 febbraio scenderanno in piazza anche le Sardine che nella città pugliese hanno intenzione di parlare di innovazione. Queste le parole di Mattia Santori a Piazza Pulita, su La7, “Perché invece di proporre una promessa al giorno non portiamo a Taranto la conoscenza, la competenza e la curiosità di sapere con i massimi esperti mondiali cos’è il green New Deal?”

La responsabilità delle parole

Alessandro Marescotti.

La conoscenza non deve essere portata a Taranto, perché c’è già ed è forte. È il caso dei tanti movimenti ambientalisti portati via dall’azione propagandistica grillina. Esponente di uno di questi movimenti è Alessandro Marescotti, ricordato per il suo celebre “mi guardi ministro” rivolto all’allora ministro dello sviluppo economico Di Maio. Il 24 aprile scorso ha elencato numeri reali sulle emissioni e li ha confrontati con le promesse dei grillini che a Taranto nelle politiche del 4 marzo 2018 hanno ricevuto circa il 48% dei consensi, garantendo addirittura la chiusura del Siderurgico e la riconversione. Queste le parole di Marescotti, seduto di fronte al leader dei Cinque Stelle: “Vorrei che riflettesse per le prossime volte quando annuncia una cosa come sicura che tutto questo diventa pubblicità ingannevole quando non si verifica”.

Taranto che risponde

Pubblicità ingannevole che accende nei cuori dei diretti interessati la luce di una speranza che però non esiste, tutto questo può essere riassunto con la parola illusione. Il solito coro intonato dai partiti a ridosso delle campagne elettorali è che non si può scegliere tra lavoro e salute. Parole sacrosante. Ma mentre i politici cantano i Tarantini offrono soluzioni. È il caso dell’apertura del nuovo reparto di oncologia pediatrica dell’Ospedale SS. Annunziata, che permette di offrire cure sul luogo, evitando le ingenti spese dei viaggi che le famiglie sono costrette a compiere per recarsi nei centri specializzati di Roma e Milano. A Taranto, infatti, la mortalità infantile è del +21% rispetto alla media della regione Puglia, la situazione è seria e occorrono soluzioni.

Le elezioni regionali si avvicinano e la situazione è di forte equilibrio. Ciò alzerà inevitabilmente i toni del dibattito; rimane però viva la speranza di un confronto più pulito, basato su proposte serie ed attuabili e non sulla tecnica della “lunga promessa con l’attender corto”.

Alessandro Bitondo


Il nodo Taranto è il primo articolo della serie Regionali Puglia 2020, a cura di Alessandro Bitondo.

Ti potrebbero interessare
CronacaPolitica

Giorgia Meloni e il suo Governo: non è tutto oro quel che luccica

Politica

Behind “The Musk”: il nuovo volto della politica americana

CulturaPolitica

Louvrertourism: il ‘rinascimento’ del Louvre tra restaurazioni e sovraffollamento

CronacaPolitica

Insieme a te non ci sto più – News sul caso Ferragnez