Mi scusi Professore

Non lasciamoli passare

Non lasciamoli passare

Brindisi di Capodanno nella meraviglia di piazza San Marco, in una Venezia che mostra tutta la sua determinazione a non farsi abbattere dall’acqua alta. È questa l’ambientazione della storia che ci racconta Arturo Scotto all’alba del 2020 in un post su Facebook. L’ha letto, Professore?

“Duce tu scendi dalle stelle”. “Anna Frank l’abbiamo messa nel forno”. Sono queste le frasi che Scotto afferma di aver sentito pronunciare da alcuni ragazzi dietro di lui. Preoccupato per la moglie e il figlio quattordicenne, scrive poi di aver sollecitato il gruppo a smetterla, che non era proprio il caso di dire certe “castronerie” in un giorno di festa. Mi scusi Professore, ma non crede che forse Scotto abbia esagerato? Che avrebbe dovuto lasciarli fare, che erano solo ragazzi, magari con in corpo qualche bicchiere di troppo, che stavano solo scherzando tra di loro? È Capodanno, alzate e calici e fatevi gli affari vostri.

In ogni caso, Scotto ha deciso di intervenire, e la reazione dei ragazzi non si è fatta aspettare: “Sono passati dalle parole ai fatti”, “si sono coperti il volto e poi si sono dileguati”. Qualche cazzotto, l’intervento di un altro ragazzo che cerca di placare la rissa, un adolescente che vede il padre picchiato per essersi opposto a un saluto romano. È questa una ragazzata, Professore? Il post di Scotto è solo una storia, un racconto veloce di un fatto accaduto mentre gli altri stavano con il naso all’insù a guardare i fuochi d’artificio, o è forse la realtà in cui viviamo?

Credo, Professore, che a un secolo di distanza dalla nascita del fascismo ci sia bisogno di rispolverare le dinamiche di alcuni eventi storici. Potrebbe ripetermi in che modo la violenza degli squadristi si è impossessata del Parlamento italiano? E di come abbiano poi, grazie alla forza di un uomo, trasformato il nostro paese in una dittatura? Potrebbe spiegarmi come ancora oggi la gente abbia il coraggio di “scherzare” su certi argomenti? O, ancora peggio, sia convinta che “il Duce abbia fatto anche cose buone”?

Scotto chiude il suo post con la determinatezza di chi si è quasi fatto rompere il naso pur di condannare il neofascismo: “Non passeranno mai”. Mi corregga se sbaglio, Professore, ma la frase mi sembra un po’ troppo ottimistica. Il soggetto responsabile non dovrebbero essere loro, ma noi. Non lasciamoli passare.

Clarice Agostini


Non lasciamoli passare è il secondo articolo di Mi scusi Professore, una rubrica di Clarice Agostini.

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