
In molti lo hanno definito uno dei dischi rap più attesi dell’anno. Qualcuno aveva cominciato a diffonderne leak amatoriali su Telegram, mentre altri facevano già sentire il rumore del proprio sdegno, con la solita disinvoltura dei leoni da tastiera. Tutto questo ha portato alla crescita di un hype in attesa di 23 6451, primo album di Tha Supreme, promessa del beatmaking e dell’hip-hop italiana.
L’album si articola in 20 tracce. I titoli sono elaborati tramite l’alfabeto leet, che il rapper utilizza nei titoli sin dal 2017 e che dimostra da quanto tempo avesse iniziato a curare questo suo progetto. I grandi nomi con cui ha collaborato di certo hanno reso l’attesa ancora più carica di aspettative: sono infatti presenti featuring con Madman, Gemitaiz, Nitro, Dani Faiv, Nayt, Lazza, Fabri Fibra, Marracash e Mahmood. In sw1n6o compare anche Salmo, per il quale Tha Supreme, nel 2016, aveva composto la base di Perdonami. Con quel lavoro il giovane Davide Mattei, appena quindicenne, riuscì ad attirare subito l’attenzione sulle sue capacità.
Tuttavia, soltanto l’esordio estivo di quest’anno con la Machete Crew l’ha consacrato enfant prodige della scena, portando sulla bocca di tutti le rime di canzoni come Yoshi. Così il giovane ha iniziato ad apparire nei ritornelli di molti nomi importanti della scena e, confermano i numeri, non ne ha sbagliato uno. Tutto ciò che Tha Supreme tocca – che sia un ritornello, una base o un intero disco – fa record di ascolti.
“Le basi” del successo
È importante non dimenticarsi però che il rapper è ancora giovane sia per quanto riguarda l’età sia, soprattutto, la carriera. Deve avere margine per evolvere la sua musica, senza essere etichettato troppo presto. Questo è il motivo per cui troppa visibilità repentina sarebbe potuta essere un ostacolo. Per fortuna, però, Tha Supreme ha dimostrato di aver chiare le sue priorità: la musica prima dell’immagine.
Ha scelto infatti di presentarsi attraverso un avatar, animato da Federico Bressan, responsabile del Racoon studio. Il disegno del ragazzo è in stile Rick e Morty, sempre incappucciato di viola, colore misterioso, frutto dell’unione di due opposti che trasmette l’essenza del personaggio. Questa sorta di avatar in testa ha un’aureola e un paio di corna. Giustifica lui stesso la scelta, in m8nstar: “angelo e diavolo sono due in uno cara”. Questa definizione potrebbe anche rappresentare una metafora della sua doppia natura: beatmaker virtuoso, che preferisce produrre in disparte, e rapper innovativo, calamita per i riflettori.
L’album si chiama “23 6451” (no ragazze, non è il suo numero!), “le basi” in alfabeto numerico. Il titolo è azzeccato sia perché le strumentali sono tutte composte da lui e sia perché getta le fondamenta su cui costruire una carriera musicale. Analizziamo ora più da vicino il disco che può vantarsi di aver raggiunto, in un solo giorno, ben 13.005.922 stream su Spotify.
È la musica a parlare
Confusione, cambi di tempo, sperimentazione di suoni stravolgenti e diversi trasmettono all’ascoltatore sensazioni opposte, spesso incastrate in modo singolare tra le barre. Ma la musica di Tha Supreme sa anche trasmettere dinamica, rigore, beat quasi del tutto privi di sample: inutile negare che questo album sia opera di chi ha già lavorato tanto per raggiungere livelli simili. Lo possono confermare molti pezzi usciti negli anni scorsi su Youtube e che possiamo considerare “di prova”.
Del resto, la musica per Tha Supreme è sempre stata importante nella vita, sin dalla giovinezza. Ci si avvicina infatti a 12 anni grazie alla sorella, in arte Mara Sattei, che sentiamo nel brano m12ano. A quel tempo, lei cantava e Davide la accompagnava alla chitarra: hanno iniziato così. È lui stesso a suonare gli accordi iniziali di come fa1, ed è sempre suo il giro acustico di blun7 a swishland, una tonalità minore che accenna al blues e ricorda il mood sereno ed epico di Bene di Gemitaiz.

Immagine tratta dal profilo Instagram di Tha Supreme – m12ano
Nel brano sw1n6o, l’entrata di hi-hat swingate rappresenta una perfetta cornice moderna al pianoforte campionato che richiama un suono retro, appoggiato all’indietro. Il tutto si contrappone all’extrabeat di Salmo, creando così un perfetto mix tra due generi musicali a prima vista lontani. Strizza l’occhio ad artisti americani nel brano 7rapper ma1, con bassi 808 sparati in modo costante. Sentiamo invece la dolcezza di un suono di carillon ad aprire il brano m12ano, morbido come la delicata voce della sorella. L’intermezzo musicale che separa le strofe dai ritornelli regala spazio alle emozioni, fa venir voglia di chiudere gli occhi e lasciarsi attraversare dai ricordi, spensierati o malinconici che siano.
Il suono al primo posto
Molti criticano Tha Supreme perché i suoi testi sono difficili da decifrare. Le frasi sono celate, girate, seguono una metrica particolare, che spesso rischia di uscire dal tempo, o di non entrarci. Questo accade perché le protagoniste dei pezzi non sono le parole nel loro significato, ma nel loro suono. Quest’ultimo, poi, è caratterizzato da melodie particolari, spesso con salti di ottave della voce: si tratta di una hip-hop molto cantata, nella quale l’uso del distorsore diventa impercettibile, surclassato dalle grandi trovate vocali del rapper. Bisogna notare poi l’utilizzo di molte sporche come “mmh”, “yeah” e “okay”: queste peculiarità servono a completare il pezzo, trasportando la musica e rendendola orecchiabile. È impossibile infatti non molleggiare la testa in brani come 2ollipop: 2fate flex, gang, yo, già che ci sei caccia uno skkrt”.
La musica di Tha Supreme trasmette leggerezza, è un ascolto tranquillo che fa ballare in strada con le cuffiette, o “flexare” con gli amici. Davide insegna a sorvolare sui problemi, a fuggire “a swishland” e dare meno peso a tutto, dalla scuola ai rapporti sociali. Ciò non toglie il fatto che anche lui per arrivare a questa consapevolezza sia dovuto passare da momenti bui. Per questo, forse, potremmo definire questo disco di formazione, visto che spesso racconta di paure superate grazie alla musica.
Un sogno sconfigge i mostri
Tha Supreme si differenzia da altri rapper italiani anche nelle tematiche trattate: non parla di marche, di soldi; il suo è più un successo emotivo, il raggiungimento di una stima di sé. Un tema di capitale importanza nella sua produzione è il disagio, non inteso come disagio di periferia, quello insomma che possono cantare i suoi colleghi Shiva o il primo Sfera Ebbasta. Quella di Tha Supreme è una sorta di inquietudine interiore, in cui ogni adolescente di 17 o 18 anni può riconoscersi.
Altra protagonista di molte tracce è l’ansia. Ne vediamo una personificazione nel brano come fa1: l’ansia è una bitch, molla la bitch, mollami please. Questa angoscia riesce a sfruttare i momenti di solitudine del ragazzo e lo tormenta nella sua quotidianità: stavo sempre in camera a aspettare che arrivava lei. Davide, quindi, trova rassicurazione nella sua fidata compagna Mary Jane, che canta spesso definendola come via di fuga dalla realtà. A volte però questa compagnia si trasforma in trappola di pensieri negativi e di insicurezze:
Dopo te la passo e a me non passa, guarda in pratica lo sto dicendo che non sono forte come a volte passa.
Tha Supreme

In altri pezzi Tha Supreme racconta del suo difficile rapporto con la scuola, all’interno della quale dice di essersi sempre sentito sprecato. Per questa ragione, a 15 anni, ha deciso di lasciarla per dedicarsi completamente alla musica. E adesso, che è riuscito a fare di questa passione la sua vita, può guardare indietro con soddisfazione: “Ho capito che bisognerebbe ascoltarsi più spesso, senza perdere tempo. Se si ha qualcosa dentro bisogna farlo esplodere” racconta in un’intervista a Vice.
Se dovessi azzardare una sintesi, direi che Tha Supreme è un personaggio estremamente complicato. Traspare con certezza solo il fatto che sia uno a cui piace cambiare, sperimentare. Ha conquistato molti diffondendo il suo “okay” come stile di vita, e ha introdotto un modo nuovo di fare rap: caotico, colorato e innovativo. Ora che è uscito dai pezzi degli altri per gettarsi nei suoi, Davide ci lascia con la curiosità di sapere quali altre idee ci saranno sotto quel giovane cappuccio viola.
Maddalena Ansaloni
(In copertina la locandina di 23 6451, di Tha Supreme)
Ascolta sw1n6o, di Tha Supreme feat. Salmo:
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