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Note da un iPhone – Intervista a Fabio Montesanti, in arte Next

Note da un iPhone

Oggi Giovani Reporter ha il piacere di presentare ed intervistare un ragazzo di nome Fabio Montesanti, giovane artista emergente della scena rap calabrese. Nella giornata di ieri è uscito su Spotify il suo primo EP, Note da un iPhone, composto da cinque canzoni, tutte scritte e cantate da lui, e prodotte da un suo grande amico Alessandro, più conosciuto come “Albabull“.

Samuele Vinci


Ciao Fabio. Partiamo da una domanda molto aperta e conoscitiva: Ti chiami Fabio Montesanti, ma il tuo nome d’arte è “Next”. Come mai? Raccontaci un po’ la tua storia.

Ciao ragazzi, parto col dire che per me è un piacere rilasciare questa intervista dopo l’uscita dell’EP e vi ringrazio subito per la possibilità. Note da un iPhone è il mio primo EP, solista e ufficiale, completamente prodotto da mio fratello Alessandro, in arte Albabull, a cui voglio dire anche tramite voi che gli voglio bene, “grazie per la pazienza, bro”. Comunque, prima di questa uscita sui digital stores ne sono successe di cose. Nasco come freestyler, e infatti il nome “Next” è molto goliardicamente l’espressione utilizzata per chiamare il prossimo avversario dopo quello già battuto nel contest…quindi perché affidarmi da solo questo nome? Perché alla fine ho deciso di pormi come avversario di me stesso, per migliorarmi ogni giorno.

Questo EP è il risultato di un’evoluzione, di una crescita, innanzitutto come persona, e solo secondariamente musicale, è un po’ come se mi fossi riordinato prima all’interno, e solo dopo avessi riordinato le strofe scritte nelle note del mio cellulare. Ho avuto una “educazione” old school, e ringrazio gente come Tonypolo e DjTesta un po’ per tutto, servirebbe un’altra intervista per spiegarvi meglio, ma l’importante è dirvi quanto far uscire pezzi su pezzi, progetti su progetti, con rappers/produttori nel giro da molto prima di me mi abbia formato al meglio, pronto per un’uscita del genere.


Tutto questo grande percorso di riorganizzazione e rimodellamento per arrivare al nome del tuo EP. Perché hai deciso di chiamarlo Note da un iPhone?

È un po’ una metafora del mio cambiamento, o se vogliamo allargare, del cambiamento dell’attitudine al rap. Dal foglio di carta pieno d’inchiostro, all’iPhone pieno di note. Non nascondiamoci dietro un dito ragazzi, c’è ancora qualcuno che scrive a mano? Rispetto tutti i puristi, ci mancherebbe, ma l’evoluzione musicale va accolta positivamente e non subita negativamente, con questo EP spero di essere riuscito a dimostrare l’esistenza di MC capaci di fare Trap senza essere scarsi, ma questo dovrebbero dirlo gli altri no?


E parlando proprio di queste note da te scritte e rimodellate, il verso di una canzone che ti racconta meglio?

Non mi autocito; ho già fatto troppo l’egocentrico. Te ne dico una di Fabri che adoro:

Siamo pronti a crollare e mentalmente

predisposti per riemergere.

Fabri Fibra

Apro un piccolo inciso dato che ci sono, se ho iniziato a scrivere e successivamente a rappare, è grazie al genio di Fibra, adoravo (e da un certo punto di vista adoro ancora) il fatto che ti spingesse a riascoltare per capire meglio alcuni incastri, alcuni doppi sensi, i giochi di parole; insomma se ti viene voglia di riascoltare qualcuno nel brevissimo periodo e ripetutamente, probabilmente quel qualcuno è un King.


Come hai detto tu, Fibra cercava di invogliare gli altri a rileggere i suoi testi. E tu quanta importanza morale dai alla scrittura di un testo? Accetteresti di fartelo scrivere da qualcuno o lo scriveresti sempre tu?

“No zio, capisco la contaminazione con gli altri generi, ma non è mica pop questo!” Piuttosto che farmi scrivere qualcosa, farei volentieri il ghostwriter. Nel senso, non riesci a scriverti da solo un testo, e vorresti farmi credere che sei in grado di rapparlo? E a mio parere la stessa cosa vale anche al contrario, se scrivi benissimo ma non sai in grado di rappare, esistono altre arti nobilissime da perseguire, una su tutte la narrazione. Ti dirò, non la faccio una questione morale, di moralità nella scena rap di oggi sfido a trovarne. Più che altro è una questione di principio/orgoglio personale, alcuni punti cardine restano fissi, anche nella costante evoluzione del rap stesso.


In un periodo dove il rap sembra aver raggiunto grande popolarità, e dove molti ragazzi si cimentano nella scrittura e nella produzione di canzoni di questo genere, come pensi di poter emergere da tutta la concorrenza che c’è in giro?

Questa è una bella domanda. Se tutti fanno trap, perché proprio io dovrei emergere ? Mi viene da dire perché non puoi inquadrare solo con l’appellativo di “trap” questo EP. Questo EP è Next, con i beats di Albabull, e stop. Ci sono sicuramente sonorità moderne, autotune quando serve, ma i canoni della trap italiana (se di canoni si può parlare) li ho ignorati molto volentieri. Si può seguire una wave moderna senza per forza seguire la scia di chi sta davanti, magari arrivi più tardi, ma avrai imparato comunque a guidare meglio la tua macchina.


Proprio in virtù di questo voler correre da solo, senza sfruttare alcuna scia, hai deciso di fare questo EP da solista, probabilmente anche per farti conoscere da artista “singolare”. Ma dicci la verità, se avessi potuto inserire un artista che ascolti o che ti piace, chi avresti chiamato per primo?

C***o, me la sono bruciata prima questa… assolutamente Fabri Fibra. Speriamo ci legga, ragazzi, non si sa mai, vi citerei anche nella strofa se il sogno si avverasse [risate].


Ultima cosa e poi ti lasciamo andare: dopo questa chiacchierata, dacci tre motivi per ascoltare il tuo EP.

Già finito? Si vede che ci siamo presi bene. Quindi tre motivi… Te ne do cinque! Quali? Basta leggere la tracklist su Spotify, giuro che sono più che validi!


Ascolta Note da un iPhone, il primo EP di Next:

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