Politica

Leopolda 10 – Italiaventinove

Leopolda 10

Da venerdì 18 a domenica 20 ottobre 2019 si è svolta a Firenze la decima edizione della Leopolda, la convention politica organizzata annualmente da Matteo Renzi, il cui nome è ispirato proprio all’ex stazione ferroviaria fiorentina che ospita questa manifestazione fin dalla sua nascita. L’edizione di quest’anno si è rivelata essere particolarmente importante: la Leopolda 10 ha infatti avuto luogo appena un mese dopo la decisione di Matteo Renzi di abbandonare il Partito Democratico per creare un proprio soggetto politico, Italia Viva, definito dallo stesso Renzi come “una casa giovane, innovativa e femminista”.

10 anni di Leopolda: la storia

Facciamo un passo indietro e torniamo al 2010, l’anno in cui fu organizzata la prima Leopolda: in quell’occasione, così come in tutte le edizioni successive, non vennero esposte bandiere e simboli del Partito Democratico, nonostante l’evento fosse nato proprio per richiedere a gran voce un forte rinnovamento della classe dirigente del PD; da quel momento Matteo Renzi venne dunque identificato come “il rottamatore”, guadagnandosi per questo l’inimicizia dei vertici romani del Partito Democratico. Oggi la Leopolda prosegue sulla scia del suo proposito originale, ovvero evidenziare l’inadeguatezza della classe dirigente del PD, questa volta non più dall’interno ma dall’esterno. Un’altra nota di discontinuità proviene infatti dalla presenza del simbolo di Italia Viva, presentato proprio dal palco della Leopolda nel pomeriggio di sabato 19 ottobre dopo essere stato scelto attraverso una votazione online tenutasi sul sito del partito.

Leopolda 10: Italia Ventinove

Questa attesissima Leopolda 10 è stata dedicata al voler guardare a ciò che sarà il futuro del nostro Paese; sono infatti intervenuti, oltre che diversi politici appartenenti all’area renziana, numerosi studiosi del campo dell’innovazione scientifica, ognuno con il proprio contributo per l’Italia che verrà. In particolare, nella serata di venerdì, dopo il bagno di folla con cui è stato accolto Matteo Renzi, si è parlato delle infrastrutture del futuro, delle smart cities, degli investimenti per il continente africano, dello sviluppo sostenibile e infine di come governare la rivoluzione digitale.

Sabato mattina, invece, dopo la presentazione del Family Act con il Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, hanno avuto luogo oltre cinquanta tavoli di lavoro in cui diversi esponenti di Italia Viva (tra cui Teresa Bellanova, Maria Elena Boschi, Luigi Marattin, Sandro Gozi e Davide Faraone) si sono confrontati con il popolo della Leopolda su diversi temi di attualità politica ed economica, come ad esempio l’integrazione europea e l’economia circolare. Nel pomeriggio sono stati invece presentati la Carta dei Valori (firmata dai deputati Gennaro Migliore e Lisa Noja) e anche, come precedentemente accennato, il simbolo di Italia Viva. Domenica, infine, spazio agli interventi conclusivi del Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova e del leader Matteo Renzi.

Cosa rappresenta la Leopolda 10? E quale futuro per Italia Viva?

La Leopolda 10 è stata l’edizione più partecipata di sempre. Migliaia di persone si sono recate in quei giorni a Firenze per assistere alla presentazione ufficiale di Italia Viva e molte di esse, purtroppo, per questioni logistiche e di sicurezza, si sono dovute accontentare dei maxischermi posti nell’area antistante la Leopolda. All’interno, il fattore di partecipazione ha raggiunto davvero livelli altissimi: giovani e meno giovani, habitués e debuttanti, studenti e professionisti, ma anche pensionati e lavoratori appartenenti al ceto medio, si sono confrontati per tre giorni sul futuro dell’Italia in maniera costruttiva, senza puntare il dito alla ricerca di un capro espiatorio come spesso avviene nella logica di altre forze politiche (qualche riferimento al PD c’è stato e nemmeno piuttosto velato, ma era fisiologico), cercando invece una soluzione ai problemi del nostro Paese e dell’Europa.

È per questo che, nonostante Italia Viva sia un partito indubbiamente retto da una leadership fortissima come quella di Matteo Renzi, sarebbe assolutamente un errore inquadrarlo negli schemi di un partito personale; al contrario, Matteo Renzi ha ancora una volta dimostrato di saper puntare sulle persone giuste, non soltanto in ambito politico. Infatti è davvero difficile, se non impossibile, individuare un altro leader o un altro partito capaci di circondarsi di così tanta competenza extra-politica. Può dunque essere definito egoista, o eccessivamente egocentrico, un politico capace di dare così tanto spazio al merito ed alla competenza? Quale altro leader della recente storia politica italiana ha avuto così tanto a cuore, nei fatti e non nelle parole, il ruolo delle donne e dei giovani nella politica e nel mondo del lavoro?

Per tutti i suoi sostenitori, non soltanto quelli presenti alla Leopolda 10, Matteo Renzi è proprio questo: un politico giovane (a 44 anni sarebbe difficile definirlo un “dinosauro”), capace non soltanto di far bene il proprio lavoro ma anche di andare incontro alle persone avvicinandole alla politica senza veicolare messaggi di odio per aizzare gli istinti più bassi dell’elettorato. Per comprendere meglio l’esperienza politica di Matteo Renzi è però necessario guardare ad essa senza pregiudizi o preconcetti, un trattamento che ad oggi, in Italia, gli è stato riservato piuttosto raramente dagli elettori, dai media e dalla classe politica stessa. Non resta che attendere il 2029, dunque, per scoprire se le previsioni e le speranze di Matteo Renzi e del popolo della Leopolda avranno effettivamente avuto un seguito tale da contribuire a cambiare in maniera tanto significativa quanto positiva la vita sociale, economica e politica del nostro Paese.

Duilio Rega

(In copertina il logo di Italia Viva)


Per approfondire, il dialogo di Duilio Rega e Federico Speme sulla nascita di Italia Viva:

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