Ciò che spinge gli appassionati di motociclismo a tifare e amare un pilota in particolare non sono solo le abilità dimostrate in pista o i risultati ottenuti in gara, ma soprattutto l’impegno e la dedizione profusi per il raggiungimento di un determinato obiettivo. I sacrifici e le difficoltà da superare, le relazioni con i compagni di squadra e gli avversari, le storie da raccontare, il carattere forgiato di gara in gara in grado di trasmettere un’emozione dietro l’altra per ogni sorpasso e controsorpasso, tutte queste doti necessitano di una cura maniacale per garantire emozionanti sfide all’ultima curva. Andrea Iannone è un perfetto esempio di come queste qualità, se non coltivate, portino ad un rapido declino.
Conosciuto per la carriera svolta in tutti i campionati più importanti del Motomondiale, attualmente corre per la casa motociclistica italiana Aprilia in MotoGP. Grazie ai successi riscontrati, a partire dal 2005 in 125 fino all’arrivo in MotoGP, gli addetti ai lavori avevano cominciato a considerare il giovane abruzzese uno dei possibili eredi di Valentino Rossi non solo per le qualità innate da pilota, ma anche per il carattere forte e deciso.
Tuttavia, da grandi poteri derivano grandi responsabilità, e Andrea Iannone ha dimostrato di faticare a gestirle. Il mondo del gossip in cui è stato protagonista negli ultimi anni, le decisioni intraprese nella sfera privata e le scelte professionali lo hanno distratto dalle sue aspirazioni, e i risultati ottenuti nelle ultime due stagioni fanno pensare che si avvicini la fine di un tanto atteso mito.
I primi anni
Andrea Iannone nasce il 9 agosto del 1989 a Vasto, in Abruzzo, da papà Regalino Iannone e mamma Katia Napolitano. Già all’età di tre anni il pilota abruzzese cerca di emulare il fratello maggiore, anche lui pilota. I sacrifici economici sono tanti da parte dei genitori, soprattutto per il papà, che, pur di seguire e sostenere il figlio, lascia il lavoro da commerciante e prende la decisione di investire tutti i suoi risparmi.
Le rinunce del padre non sono però vane: infatti Iannone, fin da piccolo, mostra un enorme talento in pista e raggiunge velocità elevate rispetto ai suoi coetanei. Anche se la scuola non sembra essere una priorità per Andrea, che fatica per via del suo carattere esuberante, il ragazzo, pur di ripagare i sacrifici economici dei genitori, completa gli studi e si diploma in Perito Meccanico in un Istituto Superiore privato di Pescara.
Nel frattempo, con le due ruote iniziano ad arrivare i primi risultati degni di nota: nel 2003, all’età di 14 anni, Iannone si aggiudica il suo primo campionato nazionale in sella alle minimoto. L’anno successivo partecipa al campionato spagnolo di velocità (CEV) e al campionato italiano di velocità (CIV) in sella all’Aprilia del team Abruzzo Junior.
L’esordio in 125
Nel 2005 Iannone ha la possibilità di disputare per la prima volta in carriera, la stagione completa del Motomondiale in classe 125. L’esordio nel Gran Premio di Spagna non è dei migliori, ma col tempo il pilota riesce a conquistare qualche piazzamento di valore. Conclude la sua prima stagione in 125 con 20 punti, al 20° posto in classifica. La stagione seguente resta in 125 e gareggia con il team Campetella Racing Junior, sempre con un’Aprilia RS 125 R.
Quest’annata non è affatto felice per Andrea e, dopo il Gran Premio di Germania, viene allontanato dalla squadra. Decide, pertanto, di trasferirsi al team WTR Blauer USA. Nonostante questo cambio di box, i risultati tardano ad arrivare e un infortunio lo costringe a terminare in anticipo la stagione, che si chiude con un 22° posto in classifica generale e soli 15 punti.
Anche il 2007 non è un anno fortunato per Andrea Iannone, che termina l’anno con 26 punti al 21° posto in classifica. Unico risultato di rilievo è il nono posto conquistato in Turchia. Fino a questo momento è la miglior posizione ottenuta in gara dal pilota abruzzese.
I primi successi
Nel 2008 Andrea Iannone passa sotto l’ala protettiva di Fiorenzo Caponera all’ I.C. Team e i suoi compagni di squadra sono Takaaki Nakagami e Michael Ranseder. Quest’annata è la migliore nella categoria per il pilota, poiché riesce a vincere la sua prima gara durante il Gran Premio cinese. Dopo la prima vittoria ottiene anche la prima pole position in carriera in Malesia e chiude la stagione al 10° posto con 106 punti in classifica.
Andrea Iannone continua il suo percorso di miglioramento in 125 e nel 2009, oramai ventenne, riesce a vincere all’esordio stagionale in Qatar e, nella gara successiva, ottiene un ulteriore vittoria in Giappone. Un clamoroso errore di Julian Simon durante il Gran Premio di Catalogna proietta Andrea Iannone, ancora una volta, sul gradino più alto del podio.
Il forte carattere da stratega e la grande capacità di mettere pressione agli avversari fino a indurli a sbagliare conducono il pilota spagnolo a cadere in errore e ad esultare per la vittoria un giro prima della bandiera a scacchi. L’abruzzese chiude la stagione con tre vittorie, un totale di 125 punti e il settimo posto finale.
L’arrivo in Moto2
Nel 2010 finalmente arriva il passaggio di categoria per Iannone che riesce a conquistare una chiamata dalla Moto2 ed entra nel team SpeedUp di Luca Boscoscuro. Porta a casa un totale di cinque pole: in Italia, nei Paesi Bassi, in Catalogna, in Germania e in Spagna. Consegue tre vittorie al Mugello, ad Assen e in Aragona. Andrea Iannone conclude la sua prima ottima annata in Moto2 al 3° posto in classifica generale con un totale di 199 punti.
L’anno seguente cambia squadra e accetta l’avventura con il team Speed Master in sella ad una Suter MMXI. Il pilota mantiene lo stesso numero di vittorie dell’anno precedente, e riesce a vincere a Jerez de la Frontera, Repubblica Ceca e infine in Giappone. Si aggiudica così il 3° posto nella graduatoria definitiva con 177 punti finali.
Il 2012 è l’ultimo anno in cui gareggia in Moto2 e il pilota abruzzese chiude ancora una volta al terzo posto assoluto con 194 punti. Da segnalare le vittorie ottenute in Catalogna e in Italia oltre a tre podi in Qatar, Paesi Bassi e San Marino.
Il passaggio in MotoGP
Il 2013 è un altro anno fortunato per il pilota perché conquista il passaggio in MotoGP ed entra a far parte del Pramac Racing Team. Iannone sale bordo di una Ducati Desmosedici, con il texano Ben Spies come compagno di Box. Fin da subito, grazie ai materiali messi a disposizione dalla casa di Borgo Panigale, Andrea ha modo di misurarsi con i top rider di categoria come Nicky Haiden e Andrea Dovizioso, appartenenti al team ufficiale.
Nello stesso anno Valentino Rossi lascia la casa bolognese per rientrare in Yamaha assieme a Jorge Lorenzo. Si tratta di validissimi avversari, che Iannone non vede l’ora di affrontare in pista. Tra i giovani e velocissimi promettenti si affaccia anche Marc Marquez, chiamato a sostituire Casey Stoner in sella alla Honda del Team Repsol HRC. Iannone ha affermato di conoscere il talento spagnolo già dalla Moto2, dove lo affrontò come avversario.
A causa di un infortunio alla spalla, il talento di Vasto è obbligato a saltare due gare, in Germania e negli Stati Uniti. Termina, perciò, la sua prima stagione nella classe regina con 57 punti e il 12° posto in classifica, mentre ottiene, come miglior piazzamento in gara, l’ottavo posto in Australia.
Nel 2014 rimane nel team satellite della Ducati, questa volta con il colombiano Yonny Hernandez come compagno di squadra. Iannone inizia a conoscere sempre meglio la categoria e riesce a conquistare molti punti. Le migliori prestazioni sono i tre quinti posti ottenuti in Germania, Repubblica Ceca e San Marino. Sebbene non abbia potuto partecipare al Gran Premio della Malesia, a causa di un infortunio al braccio, raggiunge la top ten in classifica piloti con 202 punti totali.
L’esperienza in Ducati
Nonostante le due annate precedenti non siano state esaltanti, la Ducati decide di credere in Andrea Iannone e nel 2015 entra a far parte della rossa ufficiale di Borgo Panigale, in coppia con Andrea Dovizioso. Alla prima gara stagionale, chiude al terzo posto, proprio alle spalle del suo compagno di box e di Valentino Rossi.
Nel Gran Premio del Mugello ottiene la sua prima pole position e il secondo posto in gara. Iannone chiude a podio anche in Australia davanti a Rossi e dietro Marquez. Conclude la stagione al 5° posto con 188 punti, davanti al compagno di squadra Dovizioso. L’anno successivo inizia male per il pilota a causa di un ritiro in Qatar; nella competizione successiva, una caduta all’ultimo giro coinvolge anche l’altra Ducati. A causa di questa manovra pericolosa si vede comminare una penalizzazione di tre posizioni nella gara seguente.
Anche in Catalogna, l’abruzzese non termina la gara per un incidente, e questa volta a pagarne le spese è Jorge Lorenzo. Anche in tale occasione subisce una penalità e viene costretto a partire, nel Gran Premio di Assen, dall’ultima posizione. In Austria, al Red Bul Ring, Iannone ottiene il suo primo trionfo in MotoGP, che coincide anche con il ritorno alla vittoria della Ducati nella classe regina. Per di più, il pilota vastese conquista il suo primo hat trick (pole position, giro veloce e vittoria) durante il Gran Premio di Austria.
Il declino di Iannone
Nel 2017 Andrea Iannone lascia la Ducati per indossare i colori azzurri della Suzuki. A stagione archiviata, il trasferimento nella squadra nipponica non si rivela una buona scelta per il pilota, a causa dei risultati negativi ottenuti. Andrea non si trova a suo agio in sella alla nuova moto, e il 13° posto in classifica con soli 70 punti evidenzia un anno di grande sofferenza causata sia dalla difficoltà del pilota ad adeguarsi al materiale a disposizione, sia dall’incapacità dei tecnici di soddisfare i desideri richiesti.
Il miglior risultato è il 4° posto durante il Gran Premio del Giappone, ma i problemi con l’anteriore della Suzuki e il continuo chattering delle ruote non offrono una confidenza tale da dare al n°29 continuità e consistenza in gara. Nello stesso periodo Andrea Iannone diviene protagonista di numerose vicende dello showbiz, soprattutto per la relazione amorosa con una delle donne più discusse della televisione: Belen Rodriguez. E anche questo incide, in un modo o nell’altro, sulla condizione mentale ed emotiva del pilota.
L’anno successivo, Iannone parte meglio con un bagaglio di esperienza e di conoscenza in più della moto. Grazie a questo, già durante il Gran Premio delle Americhe, chiude al terzo posto e ottiene il primo podio. Nel settembre del 2018 ritrova il podio nel Gran Premio d’Aragona e riesce a concludere la gara nuovamente al terzo posto. Ad ottobre giunge al secondo posto nel Gran Premio di Australia. La sua ultima stagione con la casa giapponese termina al 10° posto con 133 punti in classifica generale. Nella stagione in corso il pilota italiano corre con l’Aprilia RS-GP del team Aprilia Gresini. Attualmente è al 18° posto in classifica con soli 21 punti.
La voglia di puntare in alto e dare il massimo c’è sempre,come afferma Iannone nelle interviste e sul suo sito Internet, ma la sfida sembra essere molto difficile. Per adesso, i tifosi del pilota italiano sperano in un moto d’orgoglio in quest’ultimo scorcio di stagione, soprattutto dopo che pare abbia ritrovato un equilibrio nella vita privata con la sua nuova fidanzata Giulia De Lellis. Le qualità di Andrea Iannone sono ancora in sella e l’Aprilia mostra grande fiducia in uno dei piloti italiani più bravi in circolazione.
Al momento, l’esperienza maturata negli anni aiuta il pilota abruzzese a offrire spunti e nuovi consigli per gli ingegneri dell’Aprilia, che stanno impegnandosi nella costruzione di una nuova moto più competitiva e manovrabile. L’individuazione e il miglioramento dei problemi tecnici sono i punti chiave dai quali partire per ottenere, in futuro, migliori esiti in classifica.