Esattamente 500 anni fa, precisamente il 2 maggio 1519, moriva ad Amboise, nella Loira, Leonardo da Vinci, uomo di talento universale e sommo ingegno. Così come Omero definiva Odisseo πολύτροπος (“polytropos“: versatile), anche noi possiamo descrivere l’artista toscano come personaggio dalle molteplici capacità: egli è stato infatti architetto, scultore, disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista, musicista, progettista e, soprattutto, inventore. Il polimata di Vinci è rimasto nell’immaginario collettivo in particolare per i contributi che ha lasciato in quasi tutti i campi scientifici: spaziando dall’anatomia all’ingegneria, dalla saggistica al disegno, ha spianato la strada del progresso all’intero genere umano. Ma cosa ha realizzato Leonardo di tanto prodigioso?
Prima di avventurarci fra le sue invenzioni, sarà meglio accennare qualche dato biografico. La carriera artistica di Leonardo comincia nella bottega di Andrea Verrocchio, noto pittore e scultore fiorentino, che si accorge immediatamente del suo talento prematuro: il giovane risalta agli occhi del proprio maestro perché possiede una curiosità senza eguali che lo spinge a indagare i fenomeni naturali, per studiarli scientificamente e riprodurli con grande fedeltà nelle sue opere. Grazie a queste conoscenze, nei decenni successivi, Leonardo sarà il primo a realizzare in diverse illustrazioni una rappresentazione del corpo umano non solo dal punto di vista della fisionomia, ma anche da quello degli organi interni, lasciando in eredità schizzi e disegni di valore didattico e artistico. Questi studi, infatti, non solo regaleranno alla medicina una nuova prospettiva per studiare il corpo umano nella sua dimensione fisica, ma getteranno anche le basi dell’analisi – interrotta solo durante il Medioevo – delle proporzioni anatomiche. Paradigma di queste illustrazioni è il celebre Uomo Vitruviano, in cui un corpo umano è inscritto in un cerchio e in un quadrato, simbolo del cielo e del divino il primo, della terra e del mortale il secondo. Anche nel campo del fumetto i disegni di Leonardo hanno riscosso un certo successo, dal momento che sono stati utilizzati per redigere saggi artistici: un esempio noto è Il disegno della figura in movimento del fumettista Burne Hogarth (Newton Compton, Roma 2007), ispirata ai modelli anatomici del grande artista fiorentino.
Ovviamente, le conoscenze anatomiche e geometriche si ritrovano pure nelle opere: ad esempio, nell’affresco de L’Ultima Cena, Leonardo non realizzò una semplice scatola prospettica in cui inserire gli apostoli e Gesù Cristo, ma fece sì che la scena si incorporasse armoniosamente con il refettorio di Santa Maria delle Grazie: le linee che partono dal punto di fuga dell’opera coincidono perfettamente con le pareti della sala. Il suo dipinto più celebre, La Gioconda, presenta invece una superba commistione di natura, ambiente e anima: la figura rappresentata è immersa in uno spazio indefinito, in cui si riconoscono rocce, fiumi e montagne sfumati. Ciò che però ha destato maggiori dubbi interpretativi nel quadro è il soggetto rappresentato e, specialmente, il suo viso: integrato nel paesaggio grazie alla luce, sfumato sulle guance e sul collo, il volto accenna un lieve sorriso, frutto di decine di strati di pittura sovrapposti. Nonostante l’immobilità del soggetto, il quadro comunica il senso di inafferrabilità della natura umana, la sua mutevolezza ed enigmaticità.
Leonardo ha infuso le proprie abilità artistiche anche nell’ingegneria: le sue intuizioni sono state il punto di partenza di tantissime creazioni negli anni avvenire.
Ha progettato i prototipi della bicicletta, dell’elicottero, del deltaplano, del salvagente, dello scafandro e persino di un cannone a 33 canne. Tra i diversi settori per cui ideava i suoi marchingegni, Leonardo ha coltivato per tutta la vita la passione per l’areodinamica: studiando per tutta la vita il volo degli uccelli e analizzando la fisionomia delle ali, è riuscito a realizzare e anche a costruire il primo esemplare di aereo. Nel progetto aveva espresso tutta la sua convinzione nella possibilità che l’essere umano potesse volare: e infatti così è avvenuto ben quattrocento anni più tardi, quando, il 17 dicembre 1903, i fratelli Wright costruirono un velivolo che fu in grado di rimanere in aria in maniera duratura e controllata.
Una tematica che ha suscitato grande interesse fra gli storici dell’arte è la personalità di Leonardo: secondo la biografia tratteggiata da Giorgio Vasari appariva come uomo di grande fascino, carismatico, generoso e benevolo. Inoltre era un personaggio fortemente propenso alla riflessione, caratteristica che lo ha portato a interrogarsi sulla natura dell’animo umano, trasposta poi nei suoi trattati e nelle sue opere.
Comunque sia stata la sua vita, Leonardo da Vinci si può considerare il più importante genio del Rinascimento e uno dei più grandi di tutta la storia: senza i suoi meriti, molto probabilmente il sapere dell’umanità non sarebbe giunto al punto in cui ci troviamo oggi.
Leonardo Bacchelli