Momenti di paura alla periferia di Milano. Un autobus con a bordo 50 ragazzini delle scuole medie è stato ritrovato avvolto dalle fiamme sulla strada provinciale 415 in località San Donato Milanese, alle porte del capoluogo lombardo. I giovani, di età compresa tra i 12 e i 13 anni, sono stati presi in ostaggio dall’autista del pullman su cui si trovavano insieme a due maestre.
Le forze dell’ordine hanno ricostruito la dinamica della vicenda grazie all’aiuto delle insegnanti e degli psicologi messi a disposizione degli studenti immediatamente dopo l’accaduto; i ragazzi fortunatamente non hanno subito lesioni né gravi incidenti e tra di loro soltanto due sono rimasti feriti e di conseguenza sono stati trasportati in ospedale per lievi escoriazioni e qualche cenno d’intossicazione.
I giovani, iscritti alla scuola media Vailati di Crema, erano saliti sul pullman intorno alle 9.00 della mattinata di mercoledì 20 marzo, diretti alla palestra della scuola, quando il conducente senegalese avrebbe cominciato a percorrere un tragitto non previsto, deviando verso la strada provinciale 415, in direzione dell’aeroporto di Linate; questi poi avrebbe, secondo le fonti raccolte, impugnato un coltello, minacciando le insegnanti e ordinando a queste di legare i bambini e di sequestrare i loro cellulari. Il conducente avrebbe poi minacciato direttamente i ragazzi stessi, urlando: “ora andiamo all’aeroporto, oggi nessuno esce vivo da qui!”.
Uno dei ragazzini però, fortunatamente sarebbe riuscito a nascondere il cellulare in un luogo sicuro, e dopo essersi liberato avrebbe avvisato i soccorsi. Nel giro di qualche minuto le forze dell’ordine, dopo essere giunte sul luogo, avrebbero cominciato a tallonare l’autobus, ma il conducente, nel tentativo di speronarli, avrebbe perso il controllo del mezzo, schiantandosi contro il guardrail che delimita la carreggiata. I ragazzi, salvati grazie all’intervento dei carabinieri, che avevano rotto i finestrini per consentire loro la fuga, sarebbero poi stati portati in un luogo sicuro e supportati da un’equipe di psicologi, in attesa dell’arrivo delle famiglie. Il conducente senegalese, dopo aver dato fuoco allo scuolabus cospargendo l’intero abitacolo di benzina, sarebbe poi stato bloccato durante l’estremo tentativo di aggredire per l’ultima volta i ragazzini. L’uomo si chiama Oussenyou Sy, di doppia nazionalità: senegalese e italiana, dal 2004.
L’attentatore dopo la medicazione è stato portato in procura, dove, a seguito delle sue dichiarazioni e di quelle dei responsabili della compagnia di trasporti nella quale lavora, “Autoguidovie”, si è concluso che l’uomo non ha alcun legame con l’ISIS, né tanto meno con altre organizzazioni terroristiche di matrice islamica, avrebbe più che altro compiuto il folle gesto in nome delle continue morti in mare degli immigrati in viaggio verso l’Europa.
Avrebbe poi confessato che la sua intenzione non era quella di aggredire i ragazzi, ma secondo quanto riferito dai p.m., il suo si sarebbe trattato di un tentativo di strage premeditato. L’imputato viene incastrato da un video, pubblicato su Youtube, nel quale rivolge un accorato appello agli africani affinché rinuncino alla traversata in mare, accusando i governi europei di una totale assenza di interesse nei confronti delle politiche migratorie e dove arriva ad attaccare duramente anche il ministro Salvini, responsabile, tramite le procedure di chiusura dei porti siciliani, della continua moria di uomini, donne e bambini in viaggio verso l’Europa. Il suo datore di lavoro, Corrado Bianchessi, ha poi assicurato alle autorità l’integrità psichica e morale del suo dipendente, indicando che mai si erano verificati episodi simili da parte sua.
Tuttavia c’è chi sospetta che l’uomo senegalese abbia dei precedenti penali, tra i quali un arresto per guida in stato di ebbrezza risalente al 2007, e abusi sessuali su bambine e adolescenti. Il leader del Viminale ha assicurato sostegno e protezione alle famiglie dei ragazzi coinvolti, esprimendo la propria incredulità di fronte a quanto accaduto e chiosando in maniera polemica in merito alla dubbia condotta morale di Sy: “Perchè un uomo con precedenti penali di tale gravità era alla guida di autobus per ragazzini? Vogliamo vederci chiaro”.
Si attendono nuovi sviluppi sull’accaduto; intanto la casa dell’attentatore è stata perquisita e questi è stato indagato per strage e sequestro di persona.
Stefano Maggio