Da un rudimentale sistema a un complesso sistema di WireFrame: questo è quello che costituisce oggi la base del World Wide Web grazie a Tim Berners-Lee.
2019: un mondo sempre più connesso e aperto al progresso, alle incredibili opportunità che la tecnologia, assoluta dominatrice di questi ultimi decenni di innovazione, offre ai suoi adepti – oltre metà della popolazione mondiale – i quali ormai vivono seguendo le sue orme e adattandosi ai suoi ritmi e alla sua rapida evoluzione in mille forme e alla sua applicabilità in svariati contesti.
Internet quel complicato mondo
Sembra passata un’eternità dal 1989, quando Tim Berners-Lee, ingegnere informatico presso il CERN di Ginevra, presentò un progetto che avrebbe posto la pietra miliare della nuova era digitale in cui tutti viviamo.
Berners-Lee, allora 34enne, laureato al Queen’s College di Oxford, aveva trascorso i suoi primi anni di apprendistato in varie aziende di telecomunicazioni, prima della grande opportunità: un posto di lavoro al CERN e la possibilità di confrontarsi con colleghi e studiosi provenienti da tutto il mondo.
Tra questi c’era un informatico belga, Robert Cailliau; tra i due nacquero subito un’amicizia e una fidata collaborazione, oltre il rapporto lavorativo; i due si riconobbero immediatamente: le stesse idee, la stessa voglia di stupire, di coinvolgere, di sperimentare.
Era il 12 Marzo 1989, quando i due presentarono ad un supervisore del CERN, il frutto dei loro sforzi e dei loro sacrifici: un nuovo sistema di ricerca che permetteva di accedere a migliaia di contenuti, informazioni e servizi da ogni PC e da qualunque utente. A fare da contorno al tutto, un titolo, una sigla apparentemente bizzarra e stravagante: WWW (Word Wide Web).
Sembrava follia pura, un’opera affascinante, ma troppo grande per poter essere concepita dalla mente umana, o almeno così venne ritenuta allora; simbolica fu la valutazione che quel supervisore diede alla mirabolante invenzione dei due: “vago, ma interessante“.
Proprio in quell’anonimo giorno di fine anni ’80, quando la Germania era prossima alla riunificazione e l’URSS era vicina alla sua disgregazione, nel cuore dell’Europa era stato fecondato l’embrione di una nuova era per l’umanità. Oggi tutti ne siamo consapevoli, allora nessuno lo sapeva.
L’html e il principio di internet
Tim Berners-Lee non fu precipitoso. Decise di custodire il suo geniale esperimento e di svilupparlo con oculatezza e precisione. Era indispensabile creare un linguaggio su cui si potesse basare l’architettura di quella gigantesca opera elettronica; lì nacque HTML.
Poi giunse il momento di definire le regole e i parametri che quel mastodontico progetto avrebbe dovuto seguire: di lì a poco ecco che avrebbe fatto il suo ingresso nel mondo della navigazione veloce il protocollo HTTP; e per rendere più efficiente e veloce la ricerca? Per ogni informazione da custodire all’interno del sistema venne creata una stringa di caratteri che ne identificasse i contenuti, il link.
Oggi quell’acronimo a prima vista criptico è diventato il cardine di un complesso ma affascinante sistema di informazione. Il simbolo della nostra epoca sempre più connessa, nella quale le distanze sembrano annullarsi e la nostra necessità di informazioni reperibili nell’immediato è soddisfabile con sempre maggiore facilità ed efficacia.
Il sudore, i sacrifici, le trovate geniali, gli esperimenti, i tentativi falliti, le invenzioni di quei due ingegneri hanno portato ad un risultato straordinario ed inaspettato. Oltre la metà della popolazione mondiale ha oggi a disposizione una quantità di risorse vagamente immaginabili. Ciò permette ai milioni di utenti che ogni giorno si collegano di trovare una corrispondenza per i propri gusti e alle proprie esigenze, dai file audio ai video, dalle immagini fino ai documenti di ricerca.
Internet 3.0: I giorni nostri
Il riassunto di questi trent’anni di lavoro, di successi, di progresso, di elaborazione e di sviluppo è idealmente conservato in questo indirizzo:http://info.cern.ch/hypertext/WWW/TheProject.html. Da trent’anni, ormai disperso tra miliardi di suoi simili, questo link è l’ispirazione da cui tutto è partito, il libro sacro del Web. Il contenitore di principi, regole, parametri su cui la complessità del mondo informatico si è progressivamente edificata.
Ma ancora oggi resiste al cambiamento, alle innovazioni e alle rivoluzioni a cui il Web è continuamente sottoposto, intoccabile e incancellabile, come una reliquia. E oggi, a trent’anni di distanza, si festeggia questo importante traguardo proprio al CERN, la “casa” del Web.
Il mentore Tim Berners-Lee di questa opera titanica, ma indispensabile per le nostre esigenze, ha ribadito con orgoglio i successi ottenuti in questi trent’anni di lavoro. Allo stesso tempo ha espresso il desiderio di agevolare la diffusione del Web anche in quei paesi dove la navigazione è assente o fortemente limitata per questioni politiche e diplomatiche, assicurando una maggiore sicurezza delle informazioni di cui tutti noi usufruiamo.
Lo stesso Berners-Lee ha poi aggiunto un messaggio d’auspicio per una rapida evoluzione dei contenuti che permetta ancora di più a noi utenti, che ci serviamo di questa sua meravigliosa creazione, di veder soddisfatte con sempre maggiore puntualità le nostre necessità e i nostri desideri primari di informazione, per una ricerca più libera e più agevole per tutti. Tanti auguri World Wide Web!
Stefano Maggio
(In copertina Yiran Ding, da Unsplash)